OSTUNI-Spazio è il tema 2024. Quale spazio? Spazio pittorico e sonoro, di città e di campagna, astronautica, miti e costellazioni, neurofisiologia, universo quantistico, orientamento e migrazione animale, spazio interiore e convivenza, geo-politica, propriocezione e senso dello spazio, antropologia del mondo antico e modelli abitativi, astrofisica e space economy. Di molte, variegate questioni si parlerà in questa edizione spaziale: per scoprire, confrontare e confrontarsi, misurare e misurarsi, sotto le stelle del Festival dei Sensi.
In anteprima una selezione dal programma che dal 22 al 25 agosto proporrà interventi originali di grandi esperti in luoghi suggestivi della Valle d’Itria e non solo.
Inaugurerà il Festival dei Sensi con una lezione su Lo spazio dell’Italia nel contesto geo-politico europeo, Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo e Presidente della Fondazione R&I.
Abitare lo spazio vuol dire, prima di tutto, Convivere: una necessità, ma anche un atto di speranza. Non una semplice coesistenza, ma un vero atto di condivisione della Terra, un passaggio dall’io al noi di cui la psicoanalista iraniana Gohar Homayounpour parlerà con Rubèn Gallo, letterato e scrittore dell’Università di Princeton.
Casa: del modo in cui pochi millenni di civiltà agricola e pochi secoli di urbanesimo accelerato ci abbiano abituato a vivere inscatolati e di come tutto l’abitare vada ripensato, ristabilendo un più sano equilibrio con la natura del mondo, parlerà Matteo Meschiari, antropologo e scrittore.
I nostri ancestrali rapporti con il mondo esterno emergeranno anche in un curioso viaggio spazio-temporale condotto da Duccio Balestracci, storico del Medioevo e appassionato studioso dell’identità europea, autore di originali ricerche sui rapporti tra le stagioni e i riti (Almanacco del cielo e della terra).
Un più felice rapporto con l’ambiente permetterà anche di far tesoro dei consigli di un esperto architetto: nel corso della rassegna Lorenzo Netti proporrà un laboratorio per comprendere che con una sana dose di buon senso è possibile affrontare i casi di arredo (e di coppia!) più tormentati… Non capisco perché le persone chiamano un architetto e poi gli dicono cosa fare (Frank Gehry).
Il settore aerospaziale è molto complesso e competitivo: oltre ad essere attività di ricerca, oggi comprende anche la produzione di servizi per la Terra. Il generale Roberto Vittori, uno dei più esperti astronauti europei, dialogherà con Francesco Cupertino, ingegnere elettrotecnico e rettore del Politecnico di Bari, di questo settore eterogeneo, che va dall’esplorazione spaziale, alla ricerca scientifica in orbita, all’industria aerospaziale –per la costruzione di veicoli e annesse tecnologie- fino al turismo spaziale.
Alla radice di queste imprese, la fisica pura, con le sue idee e i suoi esperimenti più arditi. Di universo quantistico parlerà Gian Francesco Giudice, direttore del Dipartimento di Fisica teorica del CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Membro dell’Accademia dei Lincei, lo scienziato di fama internazionale unisce a una competenza vertiginosa una non comune capacità divulgativa, come dimostra il successo del suo recente Prima del Big Bang.
Il telescopio Webb, il più grande mai inviato nello spazio, è famoso per il fascino ipnotico delle bellissime immagini che trasmette. A spiegare quali storie, quali stelle e quali tecnologie vi siano dietro queste foto mozzafiato ci sarà Sandra Savaglio, grande astrofisica con oltre 200 pubblicazioni in riviste internazionali: scelta come simbolo dei cervelli in fuga negli Stati Uniti per la copertina di Time e perfino da Mattel per rappresentare la nuova Barbie scienziata, le è stato intitolato anche un asteroide (Guardare lontano: il telescopio Webb).
Di sicuro saprà del telescopio Webb Giulio Guidorizzi, grande conoscitore del teatro, della drammaturgia e della letteratura greca, con una mai sopita passione per miti e costellazioni, premi e riconoscimenti per un gran numero di saggi critici e traduzioni in prosa e in poesia. Rapirà l’attenzione del pubblico con storie molto antiche e spiegherà come i Greci trovassero nel passato del mito le ragioni per osservare le stelle (Diventare stelle).
A competere con immagini così straordinarie sarà la grande pittura italiana, evocata in un sofisticato excursus sul tema dell’Orizzonte da Giovanni Careri. Directeur d’études all’EHESS di Parigi, insegna storia e teoria dell’arte all’Università Iuav di Venezia: coltiva le sue originali ricerche all’incrocio tra storia dell’arte, antropologia e semiotica.
A conclusione di questa anteprima e a proposito di paesaggio, e cioè di ambiente che subisce l’azione dell’uomo, il musicista ed etnomusicologo Giovanni De Zorzi sarà tra i protagonisti della rassegna agostana per parlare del paesaggio sonoro, la cui percezione deriva dalla relazione che abbiamo con l’ambiente. Il cerchio si potrebbe chiudere così, con l’educazione all’ascolto che favorisce il recupero della capacità di relazionarsi con il mondo.
E questa non è che un’anteprima.
Programma completo disponibile dal 22 luglio sul sito www.festivaldeisensi.it
Festival dei Sensi è realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo
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