BRINDISI- Scrive una lettera al direttore generale dell’Asl Giuseppe Pasqualone per raccontare la sua esperienza all’ospedale Perrino di Brindisi. Un caso che lui definisce di malasanità. Si chiama Vito Serafini, 50 anni, affetto da ascesso inguinale si è recato più volte al Pronto soccorso dell’ospedale di Brindisi, ma è sempre stato rimandato a casa sino a quando i suoi familiari preoccupati della situazione lo hanno portato all’ospedale di Francavilla Fontana dove è stato operato d’urgenza perchè a rischio setticemia.
I Fatti– Nel mese di dicembre più volte si era presentato in ospedale anche con la febbre, ma gli è stato negato un ricovero (dichiarato codice verde dal 118). Aveva un ascesso inguinale, arrivato dopo una incisione eseguita in Chirurgia generale nella serata del 13 dicembre scorso. “Da quel giorno in poi la situazione si è aggravata con febbre altissima- si legge nella lettera- costretto a presentarsi alle medicazioni, eseguite da personale medico che rifiutava categoricamente la possibilità di un ricovero e al contempo ignorava le pressanti preoccupazioni dei familiari sull’evidente peggioramento e soprattutto sul persistere ostinato dello stato febbrile. “
Il malcapitato racconta che con il passare dei giorni l’ascesso si è esteso lateralmente. Così la famiglia preoccupata ha deciso di propria iniziativa di portare Vito all’ospedale di Francavilla Fontana (era il 22 dicembre scorso), e qui i medici si sono subito resi conto della gravita della situazione. L’uomo rischiava di andare in setticemia.
Il personale medico di guardia ha provveduto ad un intervento d’urgenza diagnosticando un aggravamento ascessuale e stato settico volto alla setticemia (e quindi morte), il tutto scaturito da una incisione blanda praticata al Perrino.
“Alla luce dei fatti- conclude il paziente nella lettera- conseguentemente ai danni subiti fisici e morali, indignati denunciamo questa nostra esperienza di malasanità che ci ha segnato e lo facciamo con l’auspicio che non vengano mai più a ripetersi accadimenti di uguale gravità nei confronti di coloro che bisognosi di cure inciampano nelle mani di medici incompetenti e privi di umanità.”
Lu.Po.
Consiglio di intasare di meno il pronto soccorso x casi inutili che sono la stragrande maggioranza e aiutiamo a fare neglio il lavoro ai medici… Sempre colpe agli altri e mai a noi cittadini .. Sono moglie di un medico di pronto soccorso e nn ha nemmeno il tempo di andare in bagno perchè l 80% dei casi stanno lì x cazzate ..però devono essere visitati ugualmente facendo perdere tempo x chi và al pronto soccorso seriamente ..più responsabilità a noi cittadini a usare con coscienza le strutture pubbliche…
L anno scorso è accaduto mio fratello. Stessa identjca cosa stesso reparto.stva morendo.dopo pochissimo tempo lo hanno dovuto operae fuori brindisi. Ho scritto al ministero e questi mi hanno chiesto scusa…ma quando hanno chiesto spiegazioni gli uffici competenti immeditatamente da sopra sono stata querelata .ritengo, anche se non credo molto nella giustizia , che quando questa storia finisca richieero appuntamento urgente con ministro sanita’.ma in italia e a brindisi non si smuovera mai niente . Mio fratello sta ancora molto male per cokpa loro ed io devo anche subire spese legali Per avere solo detto la verita .quindi anche scrivere alla asl come vedete serve solo ad essere presi in giro. La stampa e3 un ottimo mezzo per spaccare le ingiustizie….ma purtroppo non le risolve .
E’ l’ennesima denuncia di una incompetenza conclamata a cui non seguira’nessuna misura punitiva.Chi non e’ in grado di svolgere le proprie funzioni deve essere mandato a fare altro,anche per non sminuire il lavoro che fanno gli altri correttamente.Mi chiedo ma i direttori sanitari cosa stanno a fare,deve per forza scapparci il morto?In un’azienda privata sarebbe il primo a pagare per incapacita’di gestione.
purtroppo il pronto soccorso di brindisi é pieno di incompetenti…a partire da chi e’ all accettazione e assegna i codici.