Aia Enel, accolte le prescrizioni su monitoraggio ed emissioni, il ministero della Salute presto a Brindisi

BRINDISI- Accolte le prescrizioni per  il riesame dell’Aia per la Centrale Enel Federico II. Nella riunione di oggi a Roma  è stato confermato il recepimento di numerose prescrizioni che vanno tutte nella direzione di un minore impatto ambientale complessivo della Centrale.  Lo fa sapere la sindaca Angela Carluccio.

“In particolare sono state accolte prescrizioni che migliorano e potenziano le attività di monitoraggio- si legge in una nota del suo portavoce- che  assoggettano la Centrale al rispetto di limiti di emissione più stringenti su alcuni specifici inquinanti, adeguandoli alle più recenti normative vigenti.”

Questo è il frutto del percorso condiviso tra Comune di Brindisi e ministero della Salute.

“Significativo, in particolare- si precisa- è l’aver ottenuto la sostituzione del combustibile impiegato nelle operazioni di preriscaldamento delle caldaie, da gasolio a metano, che avrà positive e indiscutibili ricadute in termini di impatto ambientale. Parte adesso un periodo di tre mesi durante i quali saranno svolte le verifiche relative al rispetto delle prescrizioni imposte. In particolare, Enel dovrà dimostrare il raggiungimento dei limiti di emissioni già ottenuti sui due gruppi dotati di filtri a manica, sugli altri due gruppi che ne sono sprovvisti e sui quali effettuerà adeguamenti tecnologici.”

Particolare soddisfazione esprime la sindaca Carluccio per aver ottenuto la disponibilità da parte del ministero della Salute a venire a Brindisi per illustrare i benefici, in termini di impatto sulla salute, derivanti da quanto prescritto per il rilascio della nuova Aia.

Sulla situazione ambientale si intrecciano le vicende occupazionali. Continua la protesta dei lavoratori delle aziende appaltatrici rimasti fuori con le nuove gare. Quattro operai sono ancora sul tetto della centrale. Mentre regna la preoccupazione dei dipendenti diretti sul futuro della centrale a carbone, dopo le dichiarazioni del ministro Calenda sulla dismissione delle centrali a carbone entro il 2030.

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