BRINDISI – Assolta perchè incapace di intendere e di volere al momento del fatto. La Corte d’Assise di Brindisi ha riconosciuto il vizio totale di mente al momento del fatto per la donna che aggredì il marito con l’acido. L’uomo morì dopo quasi un mese di agonia, l’8 settembre 2020. I fatti si verificarono a Brindisi il 3 agosto nel 2020, l’uomo era in auto, fuori da un supermercato vicino alla chiesa dei Salesiani.
Per la donna c’era stata una prima richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Brindisi per omicidio preterintenzionale e in sede di udienza preliminare la difesa dell’imputata, sostenuta dall’avvocato Amedeo Martina, aveva chiesto l’ammissione al rito abbreviato. Il gup, all’esito della discussione, aveva chiesto al pm di riformulare il capo di imputazione in omicidio volontario. La procura, a seguito della riformulazione, ha chiesto il rinvio a giudizio dinanzi alla Corte d’Assise. A conclusione del processo, presieduto dal giudice Genantonio Chiarelli, il pm ha chiesto la derubricazione in omicidio preterintenzionale, così come la difesa, con assoluzione perché la donna non è imputabile, essendoci un vizio totale di mente al momento del fatto. La Corte d’Assise ha letto il dispositivo, senza derubricazione del reato, con cui la donna è stata assolta perché non imputabile. La donna al momento è in una struttura residenziale.
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