BRINDISI- Donna affetta da klebsiella ricoverata con altri pazienti, i parenti di una degente chiamano i Nas.
Una malata di klebsiella, il batterio che colpisce le vie respiratorie ed abbatte le difese immunitarie, è stata ricoverata nel reparto di urologia con le altre degenti.
La segnalazione arriva proprio dai parenti di una di queste, una donna di 85 anni che lunedì mattina sarà sottoposta un delicato intervento chirurgico all’intestino.
“Una storia assurda- racconta il nipote della 85enne- mia nonna è ricoverata nella stanza accanto, a separarla dalla paziente affetta da Klebsiella solo una porta ed un cartello che dice : stanza d’isolamento”.
In pratica ci racconta che la paziente con la Klebsiella sarebbe chiusa nella sua stanza in un reparto di normale degenza piuttosto che nel reparto degli infettivi.
Sulla porta c’è un cartello che vieta l’ingresso , ma ovviamente ci sarebbe un via vai tra medici, infermieri e parenti della donna che prima di entrare nella stanza indossano camici e cuffiette. Una volta finita la visita gli stessi indumenti vengono lasciati su di un tavolino fuori lungo il corridoio.
“Quando ci siamo accorti di tutto questo, giovedì scorso, – racconta ancora il nipote della 85enne- abbiamo prima chiamato la direzione sanitaria e poi i Nas di Taranto che ci hanno risposto che la donna colpita da questa malattia infettiva poteva stare li”.
“Siamo preoccupati- aggiunge ancora il ragazzo- mia nonna ha le difese immunitarie basse, deve essere operata e se dovesse contrarre qualche infezione potrebbe rischiare davvero grosso”.
Il batterio della Klebsiella è finito al centro di un’inchiesta giudiziaria su 19 morti sospette , tutt’ora in corso, che vede la magistratura indagare sulla attivazione della profilassi .
Non ci sono indagati e ne sono state formulate ipotesi di reato.
Tuttavia in questi mesi sono stati disposti accertamenti tecnici e tamponi dei filtri dell’aria posti all’analisi dei Nas dei carabinieri. Non solo. La procura aveva disposto perizie medico legali sulle cartelle cliniche di tutti i pazienti deceduti.
La klebsiella, infatti, è un ceppo che spesso prolifera negli ospedali che, per queste ragioni, sono obbligati ad alcuni interventi di manutenzione, controllo e sanificazione necessari alla pulizia di tutti gli ambienti interni agli ospedali che sono frequentati dai pazienti.
La Asl ha attivato subito una task force per la gestione di queste problematiche igienico – sanitarie con squadre di operai che si sono occupate di ripulire tutti i filtri dell’aria che si trovano nelle aree comuni e nelle stanza dei pazienti.
Lucia Pezzuto
Sono la sorella di una donna morta di klebsiella fate bene a smuovere le acque altrimenti i responsabili non pagheranno mai.Che tristezza….
C’è chi ha dato la colpa hai brindisini io invece ho visto con i miei occhi pulire i sanitari delle camere di ginecologia con l’acqua dei pavimenti
Antonella anche noi abbiamo
Perso un familiare 62 enne per Klebsiella, possiamo conoscerci e parlarne? Ti mando mio indirizzo mail : dorabarletta@gmail.com
Ciao aspetto tue
Ma non avevano istituito la task Force??? Senza parole…I morti che ci sono già stati non significano niente.i signori responsabili dovrebbero sputarsi da soli