INTERVENTO/ L’esito insoddisfacente della Conferenza dei servizi indetta dalla Autorità Portuale per esaminare il progetto presentato dalla ACT BLADE tendente a realizzare una struttura provvisoria nell’area di Sant’Apollinaire per la costruzione di pale eoliche di ultima generazione deve indurre tutti ad una riflessione sul perché il Comune di Brindisi abbia subito negli scorsi anni l’approvazione di strumenti di pianificazione territoriale regionale senza avanzare alcuna osservazione. Quello che più preoccupa è la posizione di netta contrarietà all’investimento manifestata dalla Soprintendenza basata sulle previsioni del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) che equipara il porto di Brindisi, ed in particolare l’area di Sant’Apollinaire, ad una zona sottoposta a vincoli archeologici e paesaggistici insuperabili. Il rischio concreto è che addirittura possano un domani essere messi in discussione le opere a servizio dei nuovi accosti di Sant’Apollinare già finanziati. Giova ricordare che il PPTR fu adottato con una delibera della Giunta Regionale del 2013 e poi approvato definitivamente nel 2015. Ossia ben sette anni fa quando di ZES non si parlava neppure. Recentemente il TAR di Lecce (Sezione II n. 01583/2022 pubblicata il 12/10/2022), sentenziando in un diverso ambito, ha definito la normativa del PPTR “assolutamente datata e dunque, del tutto anacronistica”, che non può “essere assunta ad “architrave” del diniego” . La vera novità che ha portato allo scoperto la vicenda ACT BLADE è questo presunto conflitto di competenze tra il Presidente della Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Professor Ugo PATRONI GRIFFI, ed il Commissario della ZES Ingegner Manlio GUADAGNOLO. Il rischio è che anche le norme e le attribuzioni introdotte per velocizzare le procedure autorizzative e favorire l’attrazione di investimenti vengano vanificate da assurde rivendicazioni di primogeniture. Insomma un conflitto nel conflitto cui non resta che augurarsi che metta fine la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sempre che le aziende non si stanchino di aspettare e non rivolgano altrove le loro attenzioni come già sembra voler fare il gruppo FALK che avrebbe rivolto il suo sguardo verso la ben più accogliente Taranto.
In tutto questo marasma il Sindaco Rossi si permette di dichiarare che la realizzazione della New Arena, un’opera cui abbiamo sempre manifestato il nostro favore, sarà la prima pietra di un nuovo modello di sviluppo alternativo alla industrializzazione profonda degli anni ’60.
Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse così tragica.
Il Segretario Cittadino
Vito BIRGITTA
Il Capogruppo PRI
Gabriele ANTONINO
Commenta per primo