BRINDISI – Occhio alle truffe nel periodo delle festività natalizie: nelle giornate che precedono le feste, si diffondono per le città piccoli trucchi da parte dei malintenzionati per raggirare i risparmiatori. Ad essere colpiti sono trasversalmente i commercianti e coloro che prelevano più spesso contanti dagli sportelli ATM: a farlo, specialmente i più anziani, poco predisposti a ricordare codici di carte bancomat e carte di credito.
Un’ultima tecnica utilizzata per frodare i risparmiatori è quella del cash trapping, tornata in voga nelle ultime settimane e giunta da noi dai Paesi del Nord Europa.
Si tratta essenzialmente di uno stratagemma che prevede l’uso di una forcella (dalla forma simile ad una forchetta, con solo i 2 rebbi esterni) che si blocca all’interno dello sportellino erogatore del denaro agli sportelli Bancomat e Atm. Per inserirla, i malviventi fanno una semplice operazione allo sportello: mentre prelevano il loro denaro, inseriscono la forcella. Un accorgimento semplice e che blocca di fatto il denaro erogato a chi utilizza in seguito lo sportello. Per recuperare tutto il denaro bloccato, ai malviventi non resta che fare un’operazione con la propria carta e rimuovere la forcella. Alcuni istituti bancari si stanno attrezzando per rinnovare le proprie macchine erogatrici, provando a renderle a prova di ladri.
L’attenzione rimane sempre alta nel maneggiare la banconote nei tagli più diffusi, come quelli da 20 e 50 euro, cui bisogna sempre prestare la massima attenzione: non capita di rado, infatti, che si riceva una banconota falsa senza accorgersene, salvo dopo il momento dell’incasso. Quando si pensa di essere stati truffati o se ne ha anche solo il sospetto, bisogna consegnare la banconota incriminata agli sportelli di una banca, di un ufficio postale o di una filiale della Banca d’Italia per farla esaminare.
Se l’impiegato ritiene che la banconota sia falsa ha l’obbligo di ritirarla dalla circolazione e trasmetterla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia a Roma, dove il Nac (Nucleo di analisi per le banconote sospette di falsità) la esamina per accertarne la falsità. L’impiegato dovrà preparare anche un verbale e una copia della banconota che sarà lasciata, a titolo di ricevuta, alla persona che ha presentato la banconota.
Se il Nac della Banca d’Italia accerta la legittimità della banconota, l’importo è rimborsato, senza alcuna trattenuta, con vaglia cambiario della Banca d’Italia. In caso contrario, nulla è dovuto. Chi ha consegnato la banconota può chiedere informazioni sull’esito dell’accertamento Nac tramite le filiali della Banca d’Italia. Provare a spendere una banconota falsa, invece, è un reato: si rischiano infatti sino a 6 mesi di reclusione o una multa sino a 1032 euro.
Foto di repertorio
BrindisiOggi
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