VILLA CASTELLI- Smaltimento illecito delle acque di vegetazione, finisce nei guai un imprenditore titolare di un frantoio oleario di Villa Castelli. L’azienda infatti, secondo le indagini condotte dagli uomini del Corpo Forestale del Comando Stazione di Brindisi, operava al di fuori delle procedure e delle modalità prescritte dalla legge per la corretta gestione dei reflui oleari provenienti dalla molitura delle olive.
In particolare l’imprenditore , in concorso con A. D., smaltiva illecitamente tale rifiuto liquido, tramite una copiosa documentazione, non veritiera, prodotta allo scopo di dimostrare la loro corretta utilizzazione agronomica.
Le acque di vegetazione provenienti dalla lavorazione delle olive, infatti, se non utilizzate in agricoltura secondo le prescrizioni di legge nazionali e regionali, per il loro elevato contenuto organico, risultano potenzialmente inquinanti per il terreno e soprattutto per le falde acquifere.
I sospetti degli inquirenti sono supportati, oltre che dalle indagini condotte, da segnalazioni fatte proprio al Comando Stazione di Brindisi anche da alcuni cittadini di Villa Castelli, che denunciavano da molti mesi la fuoriuscita dai pozzi artesiani in zone limitrofe al frantoio, di acque scure e male odoranti tipico delle acque di vegetazione.
Il responsabile del frantoio è indagato ai sensi del Testo Unico per l’ambiente, per utilizzazione delle acque di vegetazione fuori dai casi e delle procedure prescritte dalla legge e per smaltimento illecito di rifiuti, nonché per falsità ideologica in atti pubblici, adesso rischia una pena stabilita nella reclusione fino a due anni ed in un’ ammenda da 1.500 a 10.000 euro o l’arresto fino ad 1 anno.
Numerosi sono stati i controlli della Forestale di Brindisi indirizzati nei confronti degli stabilimenti del settore oleario in tutta la provincia di Brindisi, che hanno accertato violazioni amministrative per l’inosservanza alle prescrizioni di legge previste per l’utilizzazione agronomica dei reflui oleari in agricoltura, comminando sanzioni per oltre 6.000 euro.
BrindisiOggi
Commenta per primo