SAN DONACI- Accusato di aver ammazzato con un colpo di fucile la moglie davanti al figlio di 6 anni, condannato a 30 anni di carcere.
La sentenza per Francesco Rosi, agente immobiliare, accusato di aver ucciso la moglie, Raffaella Presta , è arrivata al termine di un processo con rito abbreviato. Rosi, 43 anni, ha ucciso la moglie Raffaella Presta, avvocatessa 40enne di San Donaci, il 25 novembre del 2015 nella loro casa a Perugia. L’omicidio è avvenuto davanti agli occhi del figlio della coppia, un bimbo che all’epoca dei fatti aveva appena 6 anni. Secondo la ricostruzione degli investigatori la coppia litigava spesso, anche violentemente al punto che Raffaella Presta proprio in una di queste litigate aveva riportato la rottura di un timpano. Diverse volte la donna aveva tentato di separarsi dal marito e raggiungere i famigliari che vivono a San Donaci, senza mai riuscirci.
Oggi il giudice, Alberto Avenoso, del tribunale di Perugia, ha emesso la sentenza, 30 anni di carcere con l’aggravante della premeditazione e della crudeltà e futili motivi. Inoltre il giudice ha anche stabilito un maxi risarcimento ai famigliari di Raffaella Presta: 700mila euro al padre, 700mila euro alla madre e 400mila euro per ogni fratello della donna. A questo si aggiunge un milione e duecento mila euro al figlioletto che assistette all’omicidio.
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