BRINDISI- Il Comune non ha i soldi per questo l’area ex Pol resta all’Autorità portuale che provvederà alla bonifica del sito, mentre in accordo con l’Amministrazione comunale sarà stabilita la destinazione d’uso di quel sito. Per ora però non si ha un’idea ben precisa. Questo il contenuto dell’accordo raggiunto tra Comune e Autorità portuale, e la stessa Marina Militare che ha lasciato l’area al demanio marittimo. Sancita così la rinuncia da parte del Comune di questa zona.
“Abbiamo ottenuto che questa area restasse all’Autorità portuale- spiega la sindaca Carluccio in conferenza stampa- che si impegna alla bonifica vista la probabile contaminazione con la presenza dei serbatoi. Non è una rinuncia da parte del Comune perché resta nella disponibilità della città. E con l’Authority abbiamo raggiunto l’accordo di concordare insieme il futuro utilizzo urbano e portuale di questo sito.”
L’Autorità portuale ha a disposizione per la bonifica 2miliardi e mezzo delle vecchie lire di un precedente accordo del 1994. “Il Comune non aveva le risorse- aggiunge la sindaca- per la bonifica. L’importante è restituire dignità a questa area.”
Dice questo il primo cittadino in risposta alle polemiche sorte nelle scorse settimane quando l’opposizione attaccò la scelta di rinunciare a questa zona. Rinuncia che arrivò a pochi giorni dall’approvazione della riforma sui porti, che ha accorpato il porto di Brindisi a Bari.
Al momento nessuno si è sbilanciato sul futuro utilizzo. Anche se il commissario dell’Authority Mario Valente ha ribadito la necessità di realizzare a Brindisi il circuito doganale unico. “Solo così- ha detto Valente- questo porto potrà essere competitivo. Perché oggi con i suoi cinque ingressi richiede grossi impegni. Per fare il circuito unico è necessario liberare l’area dalle servitù militari.” Ed un passo avanti con l’ex Pol è stata fatta.
BrindisiOggi
“L’Autorità portuale ha a disposizione per la bonifica 2miliardi e mezzo delle vecchie lire di un precedente accordo del 1994….”. Ciò costituisce un fatto gravissimo. Perchè non hanno utilizzato per tempo questi fondi? Chi ha lucrato sul blocco di questi fondi? A chi sono stati pagati gli interessi? Chi ha posto veti al loro utilizzo? Quante situazioni simili vi saranno , sopratutto al Sud, di fondi pubblici stanziati e mai utilizzati? A quanto ammontano? Quali e quanti danni hanno prodotto i loro mancati utilizzi? E quanti magari sono stati distratti ? Chi controlla? Chi doveva controllare e non ha controllato? E perchè non controllava? Perchè forse ci “azzuppava”? Non sarebbe il caso di andare a dare, da parte di chi di dovere, una occhiatina invece di perdere tempo a inseguire i rubagalline ?