Abusiva attività estrattiva, i Noe sequestrano una cava a Carovigno

BRINDISI-  Utilizzava una cava senza avere le autorizzazioni,  i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sequestrato a Carovigno(br), in contrada “Carmine Caturo”  un’area di circa diecimila metri quadrati, all’interno della quale era stata esercitata abusivamente attivita’ estrattiva di pietra calcarea bianca. Inoltre i carabinieri del Noe al comando del tenente colonnello Nicola Candido, hanno posto i sigilli a tre locali adibiti ad uffici, segheria, tornio e ad altre attivita’ di lavorazione della pietra; una macchina cavatufi elettrica, un muletto, una pala meccanica ed altre attrezzature, oltre a trenta pedane contenenti manufatti in pietra gia’ pronti per la commercializzazione.

L’amministratore unico della societa’ proprietaria della cava  e’ stato segnalato alla Procura della repubblica di Brindisi per tutte le violazioni riscontrate, che vanno dall’aver esercitato attivita’ estrattive in assenza di autorizzazioni all’omessa presentazione della denuncia di inizio lavori ad autorita’ competenti ed organi di vigilanza, dall’omessa nomina del direttore tecnico alla mancata predisposizione dei documenti sulla stabilita’ dei fronti di cava e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre e’ stata anche contestata l’attivazione di uno scarico abusivo di acque reflue industriali e l’inosservanza del provvedimento di diffida impartitogli dall’ufficio minerario regionale che in passato aveva riscontrato alcune irregolarita’.

IL valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è  di sette milioni di euro. Oltre all’autorita’ giudiziaria il Noe ha provveduto ad informare dell’avvenuto sequestro anche le Autorita’ amministrative.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Come si fa a non accorgersi subito che c’è una cava che insiste su un area di 10.000 metri quadri (un ettaro) e che tale attività non è in possesso delle autorizzazioni?Lascio al lettore il rispondersi da solo: io non lo faccio. Mi censurerebbero. E se non lo facessero mi arresterebbero…

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*