Abusi sessuali su un ragazzino, un 20enne nei guai, ne avrebbe adescato altri 5

 OSTUNI- Abusi e molestie sessuali su un ragazzino di 14 anni, un 20enne è stato identificato dagli agenti del commissariato di Ostuni e nei suoi confronti sono state applicate una serie di misure coercitive affinchè restasse lontano dal ragazzino. Durante l’indagine è emerso che il maggiorenne aveva adescato sui social altri 5 ragazzini, compresi tra i 12 e 14 anni, e utilizzava sempre lo stesso metodo.   L’ordinanza ha la firma del  gip  Paola Liaci, su richiesta del pubblico ministero Francesco Carluccio.

Il 20enne ostunese C.R. è indagato perché “in più occasioni ed in tempi distinti poneva in essere atti sessuali con minore di 14 anni; in particolare, dopo aver carpito la fiducia del minore, lo induceva, dapprima, ad inviargli a mezzo Whatsapp alcune foto in cui era ritratto nudo e, successivamente, mediante pressioni psicologiche, lo convinceva ad appartarsi in alcuni luoghi riservati (stanza della sua abitazione, boschetto vicino al circolo Tennis in Ostuni) ed a subire palpeggiamenti nelle parti intime, baci sulla bocca ed un rapporto orale”.

All’ostunese è fatto divieto assoluto di avvicinamento ai luoghi frequentati abitualmente dal ragazzino e dalla sua famiglia, in particolare l’abitazione, mantenendo comunque una distanza non inferiore ai 500 metri dal minorenne a e dalla sua famiglia, con divieto totale di comunicare con lo stesso, anche in forma scritta, a mezzo telefono o della rete internet.

Il 20enne rischia  una pena da 6 a 12 anni di reclusione.

polizia-ostujniI fatti. Alla fine del mese di febbraio dello scorso anno la madre del minore denuncia il fatto al commissariato di ostuni. Riferisce  di aver scoperto che il figlio minorenne, dopo aver iniziato insieme alla sorella, una frequentazione con l’indagato, aveva subito da parte dello stesso ripetute ed insistenti molestie sessuali. Gli incontri avvenivano nei pressi

chat-1Nel mese di gennaio  il maggiorenne, approfittando dello stato di soggezione del quattordicenne lo aveva indotto a subire atti sessuali. La madre ha raccontato ai poliziotti di aver visto il  figlio preoccupato ed intimorito quando doveva sottrarsi agli appuntamenti col ragazzo più grande. In un’occasione, la figlia, in lacrime, avrebbe confidato alla madre che il 20enne voleva restare da solo col fratello, solo per scopi di tipo sessuale.

I genitori della vittima decidono di allontanare dal figlio l’adulto ma, avrebbero ricevuto minacce di “passare guai seri”, se gli avessero impedito di vedere il minore.

chat2chat5Le molestie proseguirono con ulteriore insistenza e pressione. Diversi i messaggi whatsapp dove secondo gli investigatori si evincerebbe che il quattordicenne era ormai diventato succube, non si impegnava nello studio, diceva bugie pur di non contraddire le richieste di incontro del maggiorenne.  Il ragazzino era diventato fragile al punto da giungere a confidare alla sorella “di voler farla finita”.

“Le sollecitazioni cui il minorenne era quotidianamente esposto, lo portavano a sentirsi ingiustamente in colpa- scrivono i poliziotti- nel momento in cui, il grande gli chiedeva  “di fare delle determinate cose”, in caso di rifiuto, “lo puniva, denigrandolo e deridendolo, sminuendo ogni sua espressione e giudizio, lo faceva sentire inutile e privo di maturità, continuando dicendo di aver avuto esperienze con altri ragazzi sia più grandi che più piccoli ( 8, 12, 13, 14 anni) che lo avevano soddisfatto sotto tutti gli aspetti, non potendo non acconsentire alle sue voglie”.

Per questo il quattordicenne avrebbe accettato di accontentarlo pur di non dover subire le sue umiliazioni e denigrazioni.  I fatti si sarebbero consumati nel boschetto vicino al circolo tennis. In più occasioni lo avrebbe  baciato in maniera completa, gli avrebbe palpeggiato ripetutamente e morbosamente le natiche e le parti intime, strofinando la sua mano con insistenza sulle stesse, masturbandolo e praticandogli sesso orale. Successivamente avrebbe ordinato al minore, a mezzo Whatsapp, di inviargli alcune foto che lo ritraevano totalmente nudo, altre nelle quali indossava solo gli slip.

Gli agenti hanno sequestrato il telefono cellulare ed il computer del maggiorenne.  All’interno è stato riscontrata la presenza di materiale pornografico.

 Inoltre le investigazioni condotte dai poliziotti ostunesi consentivano di identificare 5 altri minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni, tutti di Ostuni, a loro volta vittime, tutti adescati su Facebook ed altri social network, sempre con lo “stesso modus operandi”. I ragazzi venivano colpevolizzati per un immaturità inesistente, quando si rifiutavano di “acconsentire alla sue voglie”.

BrindisiOggi

 

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