Abusi edilizi, in provincia di Brindisi dall’inizio dell’anno denunciate 36 persone

BRINDISI- Gli abusi edilizi, a Brindisi come in alcune aree della provincia (collina interna e litoranea, fascia costiera), costituiscono tuttora il secondo settore, dopo quello della gestione illecita di rifiuti, nel novero dei reati in danno dell’ ambiente.

Nonostante la normativa sia ormai piuttosto articolata e dettagliata, avendo come base il Testo Unico del 2001 (Decreto del Presidente della Repubblica n. 380), a più riprese modificato ed integrato, le violazioni, tentate o completate, sono piuttosto numerose.

Solo nel 2021, i reati accertati dai Carabinieri Forestali sono stati 50, con 68 persone denunciate e 36 sequestri effettuati su cantieri edili, apponendo sigilli ad opere in costruzione, terreni sottoposti a lavori, attrezzature e macchine.

L’ andamento nell’ anno in corso non sembra attenuarsi; nei primi cinque mesi del 2022 sono già stati accertati 20 reati, con 36 persone denunciate e 14 sequestri; i Forestali dell’ Arma, considerato il livello di allarme costituito dall’ abusivismo nel settore, hanno mantenuto un elevato numero di controlli: oltre 600 da gennaio o maggio (1.881 nell’ arco di tutto il 2021).

Il territorio comunale di Brindisi, che è anche il più esteso e popoloso della provincia, presenta le maggiori emergenze: le aree dove si registrano le maggiori criticità sono le zone classificate come agricole (secondo il vigente Piano Regolatore Generale del 1985, in fase di sostituzione con un Piano Urbanistico Generale) all’ esterno del quartiere Sant’Elia (contrade Gonella, Schiavoni, Palmarini), ma vi sono stati interventi anche sulla litoranea Nord fra Materdomini ed Apani, così come nell’ ambito urbano sulla sponda del canale Patri.

In questi ultimi casi, oltre agli abusi alla normativa edilizio-urbanistica, è stato violato anche il vincolo paesaggistico, che tutela le aree rivierasche in una striscia di 300 metri di larghezza dalla battigia marina e di 150 metri dall’ asta fluviale.

Nella collina interna, gli illeciti sono stati accertati soprattutto nei Comuni di Ostuni, Ceglie Messapica, Carovigno, per lo più su immobili per uso turistico-residenziale, con realizzazioni di piscine in zone agricole e spesso a vincolo paesaggistico, ampliamenti di fabbricati rurali, anche a trullo, ecc. . Nei pressi di Fasano, lo scorso gennaio, i Carabinieri Forestali hanno apposto i sigilli ad una vasta area abusivamente lottizzata.

I Carabinieri Forestali, coordinati a livello territoriale dal Gruppo, che ha sede nel quartiere Sant’Elia, ed articolati nei Comandi Stazione Forestali e Nucleo Investigativo (NIPAAF) sono costantemente in prima linea nel contrasto all’ abusivismo.

Nei cantieri illegali, spesso occultati con opportune recinzioni perimetrali, i “blitz” dei Forestali si accompagnano talvolta ad un “fuggi-fuggi” generale delle maestranze, indice evidente di diffuso ricorso a manodopera non in regola con l’ impiego, le contribuzioni, la sicurezza, ecc..

Proprio in virtù di tali sacche di illegalità nel settore, che possono riflettersi anche in gravi e pericolose mancanze sotto l’ aspetto della disciplina della sicurezza sui luoghi di lavoro (Decreto legislativo n. 81 del 2008), i controlli sono spesso effettuati congiuntamente ai Militari della Tutela del Lavoro dei Carabinieri, potendo così contare su una verifica plurisettoriale, grazie alle competenze dell’ Arma nei diversi ambiti.

Infine, è il caso di puntualizzare che l’ abusivismo nel settore edilizio, in molti casi, non è disgiunto dall’ illegalità nella gestione dei rifiuti, atteso che i materiali di risulta dell’ attività (terre e rocce da scavo, scarti di laterizi, materiali di demolizione di fabbricati preesistenti) confluiscono per lo più in un circuito non autorizzato di raccolta, trasporto e smaltimento.

Considerati i tempi generalmente rapidi di consumazione dei reati, la vigilanza sulle aggressioni al territorio richiede un impegno costante, pianificato e capillare, con profusione di grandi sforzi; questi sono resi più efficaci grazie all’ aiuto della tecnologia, soprattutto con riprese aeree.

Le zone considerate più “sensibili” vengono periodicamente ed attentamente pattugliate dall’ Arma grazie agli elicotteri del 6° Nucleo, di base all’ aeroporto di Bari-Palese.

 Le segnalazioni circostanziate che i cittadini inoltrano alla Centrale Operativa o direttamente ai Comandi dei Carabinieri Forestali sono, inoltre, un utile ausilio informativo per vigilare sull’ integrità del territorio.

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