Negato il diritto allo studio, taglio del 70 per cento all’integrazione scolastica degli alunni disabili

MESAGNE- Riduzione del 70 per cento delle ore del servizio di integrazione scolastica degli alunni diversamente abili nell’Ambito Territoriale Sociale di Mesagne. Questo è l’allarme lanciato dal presidente del consiglio comunale di Latiano  Gabriele Argentieri che chiama in raccolta tutti i sindaci.

Desta infatti forte preoccupazione ciò che potrà emergere dalla definenda determinazione del correlato impegno di spesa da parte del Responsabile dell’Ufficio di Piano.

Il prospetto di organizzazione del servizio per l’anno scolastico ormai alle porte evidenzia, infatti, in media, una riduzione del 70% (settanta) delle ore: il disagio è significativamente mitigato solo nelle realtà che possono contare sulla presenza di operatori ASL.

Il servizio di integrazione scolastica prestato dalle cooperative è oggetto di compartecipazione alla spesa da parte dei Comuni e della Regione.

“La condizione economica, assai critica, in cui, ad oggi, versano le casse degli enti locali è nota a tutti-  scrive Argentieri- ma ciò che provoca incertezza, in questa circostanza, è la quota regionale. Di fronte a questa situazione invito i Sindaci dei nove Comuni dell’Ambito ad operare una seria, congiunta, riflessione: è serio, è civile, far partire un servizio che incontra alti livelli di sensibilità sociale, in condizioni di profondo ripiegamento? A mio modesto parere, in tali condizioni, sarebbe più rispettoso  – al cospetto del disagio a cui, con tale servizio, si intende corrispondere –  rinviarne l’avvio!”

Argentieri invita il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed il presidente della Commissione consiliare regionale per la Sanità ed i Servizi Sociali, Pino Romano, ad intervenire per dare elementi di certezza a tanti minori a cui è doveroso garantire un servizio di oggettiva ed irrinunciabile utilità.

Intanto i genitori dei bambini diversamente abili sono sul piede di guerra, se il taglio del 70 per cento dovesse essere confermato saranno pronti a qualsiasi forma di protesta perché viene negato ai loro figli il diritto allo studio. I bambini per tutto il resto della giornata sarebbe senza insegnante di sostegno. Mentre gli altri docenti devono pensare a classi di almeno 20 alunni.

BrindisiOggi

 

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