BRINDISI- Duecento donne, circa trenta bambini e circa cinquecento uomini, sono 708 i migranti giunti nel primo pomeriggio di oggi nel porto di Brindisi a bordo della nave “Enterprise”.
Sono arrivati qui dopo essere stati salvati, lunedì scorso, nel canale di Sicilia.
I migranti, tra i quali molte donne incinte e minori non accompagnati, sono stati accolti sulla banchina di Sant’Apollinare dai volontari della protezione civile, della croce rossa e dalle forze dell’ordine che coordinano le operazioni di sbarco.
Purtroppo dalla nave sono state fatte sbarcare anche due salme.
Come da prassi, i migranti sono prima identificati, poi sottoposti ad una prima visita sanitaria e quindi smistati nel vari centri della Puglia e non solo. Molti, infatti saliranno sui pullman per essere portati in Campania, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna.
Per accogliere i migranti l’autorità portuale si è mobilitata per rendere praticabile l’intera l’area di cantiere afferente il capannone ex Montecatini, interessata, in questo periodo, da interventi di rifacimento della recinzione e di realizzazione della banchina di collegamento tra Sant’Apollinare e Punto Franco.
Fotogallery e video Gianni Di Campi
BrindisiOggi
Siamo,purtroppo,l’anello debole dell’Unione Europea fallita. L’Italia lasciata sola e inerme rispetto allo sbarco di migranti salvati da navi militari europee in acque internazionali.Sono in gioco la dignità delle persone,il diritto alla protezione umanitaria,ma nello stesso tempo viene sempre meno il diritto dei cittadini italiani a sentirsi sicuri e non assediati.Se tutti hanno chiuso le frontiere un motivo ci deve essere.L’accoglienza incontrollata prima o poi si trasforma i questione di vergognosa e difficile sistemazione e di ordine pubblico.Autorevoli personalità favorevoli all’immigrazione oggi dicono” non possiamo accogliere tutti,basta arrivi a….”
A Brindisi non vengono più le navi da crociera ( che vanno a Bari), che almeno portavano un poco di turisti. In cambio ci arrivano le navi di questa gente. Ottimo scambio, non c’è che dire.