Crisi del comparto aeronautico, un tavolo al Ministero per affrontare l’emergenza Brindisi

BRINDISI- Crisi del comparto aeronautico, un tavolo al Ministero per affrontare l’emergenza Brindisi.

Da sempre fiore all’occhiello della Puglia, il comparto aeronautico rischia di scomparire. Sempre più commesse finiscono per essere affidate a stabilimenti esterni e professionalità trasferite.

Dema, Comer Calò, Tecnomessapia s.rl., GSE, Processi Speciali e non da ultima la stessa Agusta Westland in queste ultime settimane hanno mostrato i segni profondi di questa crisi. Le proteste dei lavoratori sono solo una faccia della medaglia.

“Il settore aeronautico mondiale sta vivendo una situazione a doppia velocita’- dice il senatore dei Conservatori e Riformisti, Vittorio Zizza- fra il segmento ala fissa (aerei) in crescita e stabile negli ordinativi, e quello ad ala rotante (elicotteri) in forte crisi. La crisi del settore elicotteristico e’ causata dal perdurare del basso costo del petrolio. Questo ha causato un brusco rallentamento nelle attivita’ di estrazione offshore, dove il settore elicotteristico aveva importanti commesse. Con la chiusura di quasi un centinaio di piattaforme petrolifere nel mondo, non si e’ piu’ venduto un elicottero. Specialmente AgustaWestland, leader di questo settore specifico nel mondo. La stessa  fiera mondiale di Farnborough di qualche settimana fa ha confermato questi trends.”

Lo scorso febbraio proprio i CoR presentarono una proposta di indagine conoscitiva sulla strategia industriale di Finmeccanica nel Comparto Aeronautico Pugliese in Commissione Industria del Senato con la quale si chiedeva di conoscere il piano di ristrutturazione voluto da Finmeccanica e, sapere le modalità e i tempi di attuazione, al fine di comprendere gli effetti che questa strategia industriale potrebbe avere sia in ambito nazionale sia nel territorio pugliese.

Ora il senatore dei Cor si rivolge anche alle istituzioni locali: “Oggi più che mai è necessario tutelare le aziende, soprattutto le medie e piccole aziende-  dice Zizza- Per questo chiederò alla Sindaca di Brindisi, Angela Carluccio, ed all’assessore comunale alle Attività Produttive, Cosimo Laguercia, di aprire un tavolo prima con le amministrazioni locali poi presso il Ministero affichè  si affronti l’emergenza aeronautica brindisina avviando azioni mirate a salvare il comparto aeronautico, fondamentale per l’economia di questo territorio”.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Come al solito prima si fanno fuggire i buoi e poi si chiudono i cancelli…..
    Illustrissimo Senatore dopo la crisi del settore chimico è toccato al settore elettrico con migliaia di posti di lavoro persi.
    Adesso il settore aeronautico che è il fiore all’occhiello della Puglia rischia anch’esso di sprofondare in una abissale crisi con ulteriori posti di lavoro che aimè andranno persi.
    Io mi chiedo come mai si vuol intervenire sempre dopo per risolvere le crisi e non anticipare i tempi????
    Come mai le grosse aziende che vogliono investire sul territorio vengono sempre fatte scappare via???

  2. La crisi di ordinativi nel settore dell’ala rotante era già iniziata già alcuni anni fa. Come è sempre stato, l’Italia e il suo carrozzone aeronautico di Stato , hanno continuato a confidare nella Fatina Buona ( quella di Pinocchio: ricordate?), mentre gli eventi inesorabilmente avanzavano. Lo stesso dicasi nel settore dell’ala fissa, dove, a meno del tanto politicamente pubblicizzato e decantato stabilimento di Grottaglie ( quello di Foggia sembra essere alla canna del gas) che ancora non si capisce bene quante perdite maturi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto di funzionamento, il resto è un pianto da antica tragedia greca.Nello specifico delle industriette ( o azienduncole) aeronautiche di sub-sub-fornitura di Brindisi e dintorni, queste hanno sempre confidato sulle commesse dell’azienda pubblica. Quest’ultima sta venendo meno e loro sono trascinate.”… sapere le modalità e i tempi di attuazione, al fine di comprendere gli effetti che questa strategia industriale potrebbe avere sia in ambito nazionale sia nel territorio pugliese….”. Non preoccupatevi: gli effetti li state già iniziando a vedere. E’ un altro settore del sistema industriale italiano che sta andando in pezzi. Le ragioni? Chiedetele ai politici: loro lo sanno benissimo. Apriteli i tavoli: staremo a osservare.Io mi fermo qui, non posso andare oltre , non posso dire altro benchè ne avrei di cose da dire. Se non avete iniziato a pregare, iniziate a farlo.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*