INTERVENTO/ Le amare riflessioni fatte dal sindaco di San Vito dei Normanni Domenico Conte sull’emergenza rifiuti in corso nella provincia di Brindisi non possono che essere condivise. La catena dei rifiuti è fatta di tanti anelli, tante tappe e tanti soggetti. Ma a pagare sono sempre in due: i cittadini chiamati a versare Tari sempre più care e a patire disagi sempre più frequenti, e i sindaci dei loro comuni additati spesso, senza alcuna ragione, come i colpevoli di tutto.
L’emergenza rifiuti in corso nella nostra provincia è, in primis, un’emergenza legata alla carenza di impianti. Ed è per questo che dal 12 luglio il rifiuto indifferenziato prodotto nella nostra Provincia viene caricato su dei tir e portato in Emilia Romagna. Gratis? Ovviamente no: ci sono da pagare i tir, la benzina, l’autostrada, il trasbordo, i ristori, e così via. Ma questa volta l’idea che a pagare siano i Comuni e i cittadini con un ulteriore aggravio sulla Tari non deve essere scontata. E’ la Regione Puglia ad aver chiuso l’accordo con l’Emilia Romagna, ed è l’impianto dell’Emilia Romagna ad avvantaggiarsi dei nostri rifiuti, dei quali aveva necessità. Se inoltre nel nostro territorio c’è una ormai anacronistica scarsità di impianti non è colpa dei cittadini o dei Comuni. Non si capisce quindi perché debba ricadere sulle nostre spalle tutto il peso di questa ennesima emergenza.
Per tali motivi chiederò, anche in veste di presidente della Provincia, al presidente Michele Emiliano che sia questa volta la Regione a farsi carico delle spese in eccesso dovute al trasporto dei rifiuti in Emilia Romagna. E chiederò maggiore chiarezza su ciò che accadrà fra due mesi, quando l’accordo con l’Emilia sarà ormai scaduto. Noi abbiamo bisogno di certezze. Non possiamo modificare i bilanci giorno per giorno. Né possiamo amministrare senza sapere dove finiranno i nostri rifiuti fra qualche settimana. E soprattutto non possiamo continuare a fare finta che in Puglia il problema dei rifiuti si possa risolvere senza un cambio di mentalità radicale. Abbiamo bisogno di differenziare di più e abbiamo bisogno di un numero maggiore di impianti per il trattamento dei rifiuti. Dobbiamo puntare a un grande obbiettivo: meno discariche e tasse meno care. Impossibile? No. Anzi. È l’unica strada possibile. Più impareremo a differenziare, meno indifferenziata ci sarà da gettare in discarica. Più ricicleremo e meno costerà la Tari. Non vedo alternative. O questo, o il caos.
Maurizio Bruno, sindaco Francavilla Fontana
Basterebbero 6 termovalorizzatori per eliminare i rifiuti e produrre energia elettrica…..ma i giri d’affari dei “rifiuti” sono mani pulite…..anacronistico continuare a parlarne…..troppi interessi…..troppi “piccioli”…..
Maurizio questa magistrale lezione la dovevi fare al tuo candidato sindaco fernando marino cosi non avrebbe detto corbellerie in campagna elettorale nei confronti del sottoscritto. Antonio monetti
I 3/4 metri di rifiuti lungo le strade ci sono già, basta farsi un giro lungo il litorale che va dalla Marina di Carovigno fino a Brindisi e lungo le stradine di campagna. Che poi i vari politici e politicanti da quattro soldi fanno finta di non vedere è un dato di fatto.. La mentalità’ si cambia anche e forse di più’ proprio toccando le tasche dei cittadini, in maniera particolare di coloro che abbandonano i rifiuti lungo le strade.
Il concetto espresso è ovvio e descrive una situazione sotto gli occhi di tutti. Ma perchè poi tante acrobazie verbali e non si ha il coraggio di pronunciare la parola “termovalorizzatore”? La mentalità non la cambi, oltre un certo limite non ci vai. Allora rimaniamo con i piedi per terra: o si va verso il termovalorizzatore o tra non molto saremo con i cumuli di monnezza per strada alti fino a 3-4 metri.Poi chi manderemo a spalare? I verdisti?