Consales: “Nella News le mie vecchie cose,non ho avuto il tempo di toglierle”

BRINDISI-“Dopo l’elezione a sindaco nella sede della News non sono più andato, non ho avuto il tempo di togliere le mie cose, che sono rimaste lì come le ho lasciate nel mese di maggio”. Il sindaco Mimmo Consales spiega perché alcuni oggetti di sua proprietà fossero ancora nella sede della News, sua vecchia società, alla quale il Comune ha prorogato alcuni servizi oggi al centro di un’inchiesta giudiziaria. Oggetti che sono stati sequestrati dagli agenti della Digos  il 7 febbraio scorso durante le perquisizioni negli uffici della società su richiesta dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani. “L’agenda trovata risale al 2008– spiega il sindaco- l’ultima volta che ho usato il computer sequestrato è stato nel 2011, inoltre la chiave dei cassetti della scrivania l’avevo ancora io perché non sono mai andato a togliere le mie cose,  non ho più il tempo da quando sono sindaco. La campagna elettorale e poi l’elezione mi hanno travolto, anche perché se non fossi stato eletto la News non l’avrei mai ceduta”.

Consales si riferisce all’agenda, a due pen drive, al computer  di sua proprietà trovati nella sede della News  insieme a delle fatture a lui intestate, e  a due cassetti della sua vecchia scrivania dei quali ancora aveva la chiave, tanto che durante la perquisizione i poliziotti hanno dovuto chiamarlo per aprirli.

Intende fare queste precisazioni il primo cittadino, il giorno in cui sono stati restituiti alla News i computer sequestrati, il perito ha acquisito tutto quello che era necessario, gli strumenti utilizzati per il lavoro della società sono tornati nella sede di Corso Umberto.

Consales è fiducioso continua a sostenere la legittimità degli atti contestati per i quali è stata aperta un’inchiesta: la delibera sulla proroga alla News dei servizi di call center e rassegna stampa e l’affidamento diretto di 212 mila euro per le iniziative dell’estate all’associazione Motumus. “Ho spiegato tutto nella memoria- afferma il sindaco– che ho consegnato al mio legale Massimo Manfreda, che quando riterrà utile presenterà ai pubblici ministeri”.

Lucia Portolano

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