BRINDISI- E’ una corsa contro il tempo quella per la vertenza della Santa Teresa. Questa mattina in prefettura si è riunito il tavolo di crisi alla presenza del presidente della provincia, Maurizio Bruno, dei rappresentanti della task force regionale, delle rappresentanze sindacali, dei lavoratori ed anche di alcuni parlamentari.
I 122 lavoratori per i quali è già stata aperta la procedura di mobilità sono in attesa di avere risposte sul loro futuro. Il prossimo 31 luglio scadrà l’ennesima proroga del loro contratto di solidarietà dopo di chè sarà troppo tardi , avranno perso il posto di lavoro.
La regione Puglia ha messo a disposizione 6milioni di euro che andranno a finire nel bilancio della Provincia. Qualcuno dice che queste risorse verranno impiegate per ripianare i debiti dell’Ente e risolvere le mille emergenze.
Nel frattempo i parlamentari dei CoR hanno presentato degli emendamenti finalizzati alla stabilizzazione dei lavoratori: “procedure selettive per titoli ed esami, per assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, riservate al personale della Santa Teresa Spa e al personale delle House”.
“Resta tuttavia da fare una costatazione- dicono i parlamentari dei Conservatori e Riformisti- la vertenza della Santa Teresa è solo una delle tante vertenze importanti della città di Brindisi. Per questo siamo convinti che sarebbero necessarie delle soluzioni non tampone ma risolutorie che possano finalmente stabilizzare tutti i lavoratori socialmente utili della Provincia, un provvedimento ad hoc per il territorio brindisino altrimenti per il futuro non ci sarà mai certezza”.
Anche l’Upi, Unione Province Italiane, ha presentato degli emendamenti finalizzati alla ridistribuzione delle risorse in bilancio delle province. L’esito si conoscerà il prossimo 22 luglio data alla quale è stata aggiornata la prossima riunione per la Santa Teresa.
BrindisiOggi
La cosiddetta “abolizione delle province” è stata, secondo me, fatta apposta malamente, con malafede e premeditazione delinquenziale. Chi allora la propose e ne fu artefice voleva raggiungere un doppio scopo:dare a intendere che “faceva le riforme” ma contemporaneamente manteneva in piedi queste CANCRENE purulenti, cioè le province, che piagano il corpo della nazione. Tutto ciò al fine di continuare a mantenere in piedi poltrone e rendite per politici e loro lacchè, inutili carrozzoni mangiasoldi ( vedi, ad esempio, santa teresa) partecipati che servivano come serbatoio di voti, interessi ed intrallazzi vari e chi più ne ha più ne metta. Ora che i quattrini sono agli sgoccioli, si massacrano i poveri Cristi che sono scritti sul libro paga di questi carrozzoni, e la politica si rivela, ancora una volta ma per sempre, incapace e cogliona a gestire la situazione. Qualcuno ha proposto di mandarli a bonificare Micorosa: la proposta mi sembra la meno risibile di altre ( ammesso che ce ne siano). Beh, cosa aspettate allora?