Basta violenza contro le donne, anche Brindisi si ribella, corteo in piazza/Video

BRINDISI- “Libere di essere” così recita uno dei tanti striscioni che questo pomeriggio sfilava nel lungo corteo che ha attraversato il centro storico di Brindisi. Un corteo rumoroso, animato da fischetti, tamburelli,   per gridare “no” al  femminicidio.

Ogni tre giorni muore una donna uccisa dalla mano di chi diceva di amarla. Una media impressionante che non può e non deve a lasciare indifferenti.

E questo pomeriggio in tanti hanno preso parte a questa manifestazione organizzata dall’associazione “Io Donna” che da oltre 40 anni si occupa di ascoltare ed aiutare le donne vittime di violenza.

Questo pomeriggio in corteo c’erano donne, uomini, semplici cittadini, associazioni e rappresentanti della politica e delle istituzioni come la neo sindaca di Brindisi, Angela Carluccio.

La sindaca, quasi confusa tra la folla, ha indossato un cartellone con frasi dure, di quelle che fanno male tanto quanto le botte.

Tutte le donne erano in abito bianco con un accessorio rosso, alcune avevano anche il volto coperto dal colore rosso, rosso come il sangue, la violenza che sporca la vita.

Tutto questo a ricordare quante donne ogni giorno subiscono in silenzio e vivono una vita che non è vita.

Solo dall’inizio dell’anno, sono 60 le donne uccise da mariti, fidanzati e compagni o ex tali: tra di loro, anche Federica De Luca, di 30 anni, uccisa qualche giorno fa  dal marito in fase di separazione a Taranto. L’uomo, solo dopo aver ucciso anche il figlio Andrea di 4 anni, si è suicidato.

Questa una delle tante storie, uno dei tanti nomi scritti su quei cartelloni che oggi hanno sfilato con i volti della gente comune.

“La violenza maschile sulle donne è un problema politico, che affonda le sue radici nella disparità fra i sessi e nella discriminazione, confermandosi la più diffusa violazione dei diritti umani- ha spiegato il presidente dell’associazione Io Donna, Lia Caprera- Chiamiamo il governo e le istituzioni a rispondere di questa violenza e di queste morti, come prevedono le leggi e le convenzioni internazionali”.

BrindisiOggi

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