BRINDISI- Si apre il dibattito interno al Partito Democratico dopo l’analisi del voto. Non tutti sono d’accordo sulla interpretazione che ha fatto Michele Emiliano e la commissaria cittadina , Sandra Antonica sul voto delle periferie.
Tra gli animi critici c’è Gabriella Ligorio, candidata consigliera del PD, che non ha firmato quel documento che conferma la fiducia alla commissaria Antonica.
Gabriella Ligorio, invece, dice di voler fare ordine e capire cosa sia realmente successo partendo da alcuni punti:
- “Si vuole rispondere ai fuoriusciti dal PD che non hanno più voce in capitolo?
Per prima cosa l’unica persona che , scusate la ripetizione, ha voce in capitolo è il Commissario Sandra Antonica. Noi ex candidati siamo, appunto, ex candidati e di questi, qualcuno al momento non è nemmeno tesserato. Quindi, formalmente, qualsiasi cosa si vada a dire non può essere considerato più di uno sfogo, personale o collettivo.
- Se si vuole rispondere a quelle persone bisogna mettere nome e cognome, altrimenti resta un documento pubblico inutile perché il lettore non è detto che conosca i retroscena o sappia collegarli, né è tenuto a farlo.
- Chiunque sia stato candidato in altro partito o coalizione avversari al partito democratico viene automaticamente cancellato dalle liste degli iscritti, come recita lo Statuto Nazionale, quindi non scavalchiamo i ruoli degli organismi di garanzia.
- L’unica parte chiara del documento è quella finale in cui si ribadisce piena fiducia alla linea politica dettata dal commissario.
Domanda a chi ha sottoscritto : qual è lo scopo vero di questo documento?
Seconda domanda: Non vi siete chiesti se questa uscita fosse democratica e facesse bene al partito o piuttosto escludesse dal giudizio tanta e tanta gente che liberamente ha scelto di iscriversi al partito e dunque di far parte di un organismo democratico denominato Assemblea degli Iscritti?
Qual è l’obiettivo vero di questa uscita?
Ad una settimana dal voto, il Commissario Sandra Antonica non ha ancora ufficialmente convocato gli iscritti per un’analisi del voto, ma, poco democraticamente, ha imposto la sua sulle testate giornalistiche locali e nazionali. Può farlo perché siamo commissariati e non abbiamo organismi dirigenti. Lei può fare , in realtà , ciò che vuole, ma se ne assuma le responsabilità, come pure chi sottoscrive quel documento.
Tra un po’ si riaprirà il tesseramento per la futura stagione congressuale e non immagino che il Partito, quello che è rimasto e ci ha messo la faccia sia disposto ancora a condurre i giochi di altri che dopodomani tornano a casa loro lasciandoci solo macerie e, per giunta, all’opposizione, dove credo saremo destinati a restare per i prossimi anni dopo lo spettacolo indecoroso che stiamo regalando alla città.
Terza domanda: domani, a quali elettori andiamo a chiedere la fiducia? Escludiamo Sant’Elia, Paradiso , Perrino, Sant’Angelo, ma pure Commenda e Centro dove ha vinto Carluccio, quindi, per un teorema oscuro ai più, la malavita (ma soltanto quelli del 19, perché il 5 avevano votato persone per bene previa selezione ). Escludiamo pure gli attuali iscritti del partito che non sono stati ancora coinvolti in una discussione sul voto e sulle future linee politiche che la Commissaria intende dettare, ed escludiamo chi ha dato fiducia ai candidati nella lista PD che leggono da giorni supposizioni in merito a cambio di bandiera per altri tipi di interessi.
Un disastro che solo una persona è chiamata oggi a spiegare, essendo l’unica voce istituzionale, Sandra Antonica, che ha rappresentato il PD nei comizi e sui media quando c’era da prendersi applausi e che, conoscendone la forza e il coraggio, non può né accountarsi né permettere, oggi, di farsi fare scudo da qualche ex candidato della lista che lei ha scelto e composto”.
BrindisiOggi
Io credo di essere un classico esempio. Vivo a Sant’Elia, ho sempre sempre votato PD anche il 5 giugno ma poi sono stato offeso sia come elettore PD e sia come cittadino di Brindisi da Emiliano ed allora l’ unico modo per rispondergli e’ stato votare dall’altra parte
Ha ragione la Ligorio, la sconfitta di quello che resta del PD Bindisino è da attribuire ai “grossi calibri” che hanno gestito la campagna elettorale non ai candidati che fra poco indosseranno un’altra giacca…
Bisogna Risp
Visto il risultato, il commissario dia le dimissioni immediate come Orfini a Roma