LETTERA/ Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta dal candidato consigliere comunale con Noi Centro, Giampiero Epifani, indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Egregio Presidente,
Le scrivo per rappresentarLe il mio stupore e la mia indignazione per le parole da Lei espresse che cito testualmente. “Le elezioni a Brindisi sono state vinte in molti quartieri su molti altri, e sono i tre quartieri dove (sono stato sostituto procuratore lì) si annidavano i principali clan della Sacra corona unita. Può succedere che non votino per Emiliano e io ne devo prendere atto”
Le Sue parole indicano INEQUIVOCABILMENTE un legame fra la Sacra Corona Unita e la signora Angela Carluccio.
Le Sue deliranti affermazioni sono state lette dai miei familiari, dai miei amici, dai miei colleghi e dai miei elettori, da gente comune e onesta che non può sopportare l’accusa di essere definita delinquente da un uomo delle Istituzioni. Ho spiegato, puntualizzato, e in qualche modo, ho cercato di spiegare meglio le parole da Lei dette per fugare dubbi e malignità dalle quali mi sento in qualche modo “sporcato”.
Sono stato candidato in una delle cinque liste che supportavano Angela Carluccio ed ho vissuto questa campagna elettorale con forte passione civica.
Ho chiesto di essere votato perché convinto di poter essere d’aiuto nella rinascita di una città lacerata e stremata.
Ho aderito al progetto di Angela Carluccio perché convinto della sua capacità e della sua onestà.
La dottoressa Carluccio ha vinto e con lei ha vinto la gente comune, la gente come me, la gente che lavora, che soffre quotidianamente questa crisi, la gente dalla poca voce in capitolo, la gente da sempre emarginata; la gente con la Panda.
Abbiamo utilizzato il linguaggio della nostra città; abbiamo trascorso gran parte della campagna elettorale nelle periferie; siamo entrati nelle case dei disoccupati, degli ammalati che non hanno i soldi per il ticket, dei genitori anziani con figli disoccupati ed ogni volta che lo abbiamo fatto con Angela abbiamo assistito a scene di riscatto, di risveglio.
Ai nostri concittadini abbiamo chiesto fiducia, loro hanno chiesto semplicemente di non essere dimenticati.
Abbiamo assistito a scene che forse Lei non vedrà mai e siamo andati a portare un po’ di speranza, grazie al candore e alla grazia di questa donna, in quella parte di città che pur rappresentando la maggioranza numerica è tenuta fuori da qualsiasi rappresentanza.
La campagna elettorale è stata dura e con colpi bassi d’ambo le parti; ma a quanto pare, nessuna campagna elettorale è edificante.
L’aria pesante ha amareggiato tutti, sia l’uno che l’altro schieramento, e per questo avevamo ben in mente cosa fare all’indomani del 19 giugno comunque fossero andate le cose: la nostra priorità sarebbe stata quella di pacificare questa comunità, di voltare pagina e di mettersi a lavoro governando o facendo sentire la nostra vicinanza e la nostra collaborazione a chi avrebbe governato.
Questo è fare politica, questo è ciò che si aspettano i miei elettori.
Devo prendere atto che questo intendimento non faceva, non ha fatto e né fa parte della Sua visione politica.
La vittoria di Angela Carluccio è stata immediatamente vissuta da Lei e dalla Sua parte come una sorta di lesa maestà che si è tradotta in accuse, sberleffi, cadute di stile come la mancata telefonata del candidato perdente ed insinuazioni di tutti i tipi.
La lacerazione della città è quindi continuata esacerbando gli animi fino a giungere a velenose quanto fantasiose analisi.
Ciò che Lei ha fatto non credo abbia precedenti nella storia politica della nostra Regione: lei ha lacerato, insultato, diviso una delle comunità che rappresenta in qualità di Presidente Regionale affidando a congetture malevole e menzognere tutta la sua delusione di sconfitto.
Ma, come Le ho già detto, a sconfiggerLa è stata la gente.
Sul versante della bontà delle Sue accuse non Le risponderò in termini matematico-elettorali come ha fatto Lei.
Potrei ricordarLe (con una puntigliosa analisi sezionale e rionale) dei Suoi successi elettorali nell’ultima competizione elettorale nelle stesse sezioni che lei oggi definisce di odore mafioso; potrei ricordarLe sempre sezione per sezione, rione per rione del primo turno di elezioni del 5 maggio scorso; potrei sottolinearLe i successi avuti dai Suoi candidati in quelle stesse sezioni ma so che tutto questo non servirebbe se non a sbugiardarLa e a Brindisi, mi creda, non ce n’è bisogno.
Brindisi non ha bisogno di polemiche; ha bisogno di risentirsi comunità, città. Brindisi ha bisogno di sentirsi parte della Regione, della Puglia. Purtroppo, la città è solo offesa dal Governatore Regionale che al suo insediamento si è autodefinito governatore di tutti i pugliesi, ma forse non pensava ai brindisini???
Lei, Presidente, a questa città deve, invece, delle scuse. Deve delle scuse soprattutto ai cittadini alla guida della Panda, che, come credo saprà, sono molte più delle Ferrari. E’ ora di ripartire, è ora di lavorare insieme per il benessere sociale di una città appartenente alla Puglia.
Abbiamo bisogno di credere e dare fiducia ad Angela Carluccio; lo dobbiamo alla gente.
Il suo atteggiamento mi ricorda una delle più celebri favole attribuite a Esopo, quella della volpe con l’uva, che non avendo ottenuto la vittoria, disprezza il “premio mancato”.
La città di Brindisi è stanca di essere continuamente offesa e sbeffeggiata ma chiede con forza una pari dignità tra le province pugliesi”.
f.to Giampiero Epifani
Candidato al consiglio comunale
con
“Noi Centro”
Io mi soffermerei su una piccola nota di carattere matematico. Il candidato di emiliano, che ha speso tutti i soldi per la sua campagna elettorale A BARI pur volendo rilanciare la città di brindisi, ha preso al ballottaggio la bellezza di 1600 voti meno di quelli presi al primo turno. Ora mi chiedo, come mai 1600 persone che avevano deciso di supportare il candidato di emiliano al primo turno lo hanno bellamente boicottato al ballottaggio? se penso qualcuno tra i tanti che al primo turno avevano votato per altri candidati al ballottaggio avrà scelto il candidato di emiliano, nella sccoccia di quest’ultimo mancano molti di più di quei 1600 voti. e soprattutto, come mai tanta gente ha pensato di dedicarsi ad altro in una giornata uggiosa invece di votare il candidato scelto al primo turno?
Il candidato Epifani non mi pare abbia evidenziato altrettanto sdegno nei confronti del suo amico Muccio quando si è lasciato andare ad apprezzamenti quanto meno discutibili nei confronti del candidato Marino
Ma al di là di Emiliano che avrà le sue colpe e responsabilità, possibile che nessuno parla dei Rollo, dei Ferrarese di Francavilla, di una sindaca che nomina come staff uno di Francavilla con tutti i professionisti di Brindisi, dei Zizza di Carovigno, dei Ciraci’ di Ceglie, sei Fitto di Maglie?…..allora facciamo le persone serie sempre……
Sicuramente le parole di Emiliano andavano pesate con più attenzione, ma vorrei dire al sig EPIFANI di spiegare come si fa a convincere un elettore come dice lui (brava gente ) che abita nelle periferie più disparate di Brindisi e che è stato per decenni illuso e imbrogliato dalla classe dirigente che questa volta le cose sono diverse…..e che di questa classe politica finalmente si può fidare……
Fare promesse che non si potranno mantener, ( se non illudendo il cittadino in maniera bieca )fa parte di un modus operandi che la classe politica ha nel suo DNA,
….i risultati non si ottengono con “sentirsi vicini nella sofferenza”.
Se mi spiega questo, sono pronto a cambiare idea……ma sarà dura
La cosa bella è che quando i voti sono serviti per diventare governatore non si è chiesto il perché ne dà dove provenivano. Oggi di diventa s. Michele il giustiziere. Forse è la volta buona Brindisi ha bisogno di voltare pagina con la voglia e la fermezza che solo una mamma può avere. Perciò Buon lavoro sindaca laMamma celeste vegli su di Lei e i suoi cari
una caduta di stile del governatore ,si dovrebbe vergognare a fare ritorno a brindisi,essendo un uomo di legge si faccia un esame di coscienza, profondo. lei a brindisi solo per i suoi sporchi interessi gente come lei bisognerebbe solo evitarla, politicamente.