Sconfitta a Brindisi, il Pd regionale cerca l’alibi, gli alleati (per ora) tacciono

BRINDISI- Per ora il Pd  brindisino tace, sulla sconfitta di Brindisi arrivano solo poche righe di un comunicato della segreteria regionale dove siedono come vice la commissaria di Brindisi Sandra Antonica e l’onorevole brindisina Elisa Mariano. Nella nota si fanno riflessioni su tutto il risultato pugliese.

 “Certo, non è il risultato che ci aspettavamo- scrivo dalla segreteria regionale guidata da Marco Lavarra- ma parlare di sconfitta del PD e di vittoria di altre coalizioni o altri movimenti, in Puglia, non risponde alla realtà. Il centrosinistra amministrava dieci grandi Comuni pugliesi prima della tornata elettorale e altrettanti ne amministra ora, con coalizioni che rispecchiano lo schema regionale, mentre per quanto riguarda i piccoli Comuni il saldo è comunque positivo: ne governavamo 16, ora sono 20. Il Movimento 5 Stelle, invece, amministra due comunità su 258. E lo stesso vale per il centrodestra, che nell’ultima chiamata alle urne si è aggiudicato la vittoria solo in un paio di Comuni con più di 15mila abitanti, quando, prima del voto, ne governava sei”.
Lavarra ammette che il risultato non esaltante va ricercato in dispute e frammentazioni interne al PD e al centrosinistra  “da superare- dice- mettendo in campo una progettualità coerente e concreta. Vogliamo operare per un’unità di intenti e programmatica. Del resto, culturalmente e concettualmente siamo vicini. Ho sempre sostenuto che la nostra casa naturale sia il centrosinistra. Aprire verso altre direzioni è giusto, ma senza sconfinare eccessivamente. Casi come quello di Gallipoli, solo per citare quello con un candidato del PD in campo, sono la rappresentazione plastica di una coalizione, quella classica di centrosinistra, che funziona e può ancora funzionare”.

Insomma da qualche parte si sarebbe sconfinato forse proprio a Brindisi dove questa volta l’accordo con Udc, Ncd e il candidato sindaco di estrazione di centrodestra forse non ha fatto tanto bene al Pd.
A questo si aggiunge l’astensionismo. “È stato prossimo al 50%- si legge nella nota dei democratici-È evidente la necessità di un Partito democratico più presente sul territorio, per intercettare il disagio dilagante nei confronti della politica e che sia in grado di risolvere i problemi dei cittadini e comprenderne davvero le esigenze. Per questo motivo domani ho convocato i segretari di circolo. I circoli devono tornare ad essere vivi e fondamentali, per dare voce e instaurare un rapporto diretto con i cittadini”.

Solo alla fine si soffermano sulla sconfitta a Brindisi, su quel partito ridotto ai minimi termini dopo l’arresto Consales, ma la segreteria sminuisce, poche righe per liquidare il tutto e trovare l’alibi su un candidato calato da Bari che forse i brindisini hanno mal digerito. Su quel centrosinistra forse troppo allargato. “E’ evidente che la matematica non è un’opinione, abbiamo perso. Partivamo da zero, con un partito ridotto ai minimi termini. Abbiamo scelto di impostare una discontinuità reale rispetto alla gestione precedente: il risultato del primo turno dimostra che il messaggio è passato fra i cittadini di Brindisi. Ora bisogna continuare a lavorare in questa direzione”.

BrindisiOggi

 

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