INTERVENTO/Come Dirigente del Partito Democratico dovrei pubblicamente invitare gli elettori di Brindisi a votare per il candidato Marino con argomentazioni “senza se e senza ma”, delineandone l’agiografia e le mirabolanti proposte programmatiche per Brindisi.
Ma visto il clima “melmoso” e le “giravolte spaziali” con le quali si sta concludendo questa campagna elettorale, faccio altro.
Invito a votare!
Per il lavoro che svolgo il contatto con la gente è quotidiano, e vario nelle interlocuzioni.
In molti, la maggioranza, registro sconforto, disagio, talvolta disgusto; pochissimi determinati nella scelta, nessun entusiasta.
“L’archiviazione” dell’amministrazione Consales ed i risultati del primo turno hanno lasciato il segno. E molti mi confidano che non andranno a votare.
Ed a loro, a chi leggerà queste brevi righe, a chi pensa di andare al mare è rivolto il mio invito al voto affinché comunque esprimano una preferenza per chi loro reputano il possibile miglior interprete di una nuova visione di città e del suo rilancio.
Contro gli schizzi di “fango e merda” invito gli elettori ad esercitare il diritto-dovere di scegliere il miglior candidato a guidare l’amministrazione.
So bene che il consiglio comunale uscito dalle urne, nell’uno e nell’altro caso, non sarebbe l’optimum che molti avrebbero desiderato; ma il primo turno ha dato un responso e rispetto a quel responso siamo chiamati a votare con un’ulteriore possibilità di scelta.
Non votare significherà lasciare che altri lo facciano al nostro posto.
Ed invito a votare gli “ultimi”, i disperati che pur di tirare a campare accettano buoni spesa in cambio di un voto; ignari, e troppo provati dalla vita, per poter guardare lontano, ad una città che potrebbe essere ma che non sarà mai se non dovessero fare una scelta cosciente per se e per i propri figli che non troveranno mai lavoro con le promesse farlocche. Spero che questi smettano di votare per gli incantatori di serpenti, per chi assicura posti di lavoro in una città che i posti di lavoro sino ad oggi li ha distrutti raggiungendo percentuali di disoccupazione da primato e che votino liberamente per chi loro reputano possa essere capace di risollevare le sorti di una città asfissiata.
Oggi più che mai il voto è un dovere civico e morale, un dovere verso una città saccheggiata che ha bisogno di governabilità.
Io il mio dovere lo farò, ed ho le idee ben chiare.
Buona domenica e buon voto…..a tutti.
Cristiano D’Errico
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