BRINDISI- Indipendentemente dalla decisione del suo partito Mauro D’Attis non sosterrà nessuno al ballottaggio. Qualche ora prima dell’esecutivo di Forza Italia, fissato per 20 di questa sera, l’ex capogruppo twitta e tagga il coordinatore regionale Lugi Vitali : “Mi sono candidato in FI perché con gli altri (tutti coi i loro disastri) non potevo starci al I turno. Inverosimile starci dopo @vitali”
Insomma D’Attis non sosterrà né Nando Marino candidato del centrosinistra né Angela Carluccio candidata del centro moderato. Decide di restare completamente fuori con un bagaglio di 551 voti che non gli permettono di entrare però in consiglio comunale, non avendo la sua coalizione preso una percentuale sufficiente. Entrerà solo Nicola Massari candidato sindaco del centrodestra. Senza D’Attis resta fuori Forza Italia.
Un messaggio quindi anche al coordinatore Vitali, che nonostante le sue precisazioni di ieri sera affermando che non aveva dato alcun indirizzo politico ma su Marino aveva solo espresso un giudizio sulla persona, aveva comunque lasciato aperta la porta all’ipotesi di apparentamento.
D’Attis non ci sta, e lo dice pubblicamente così che nessuno possa avere qualche dubbio.
BrindisiOggi
Fate silenzio e imparate la coerenza che tristezza leggere questi commenti nefasti in una città in ginocchio noi aspettiamo il cadavere veleggiare vicino al canalicchio…bravo e grande Mauro D Attis..
Il disastro di Forza Italia passa, anche e soprattutto, da quelli come D’Attis. In questi ultimi anni hanno solo pensato a litigare tra loro per non perdere poltrone e potere, stando lontano dalla città e dei suoi bisogni reali. Volevano far dimettere Consales convinti di vincere le elezioni. Il risultato è sotto lo sguardo di tutti. D’Attis all’ippica. Adesso di tempo libero ne hai tanto!
A noi elettori non candidati, ripetono sempre che il voto è un diritto-dovere. Che se non votiamo non potremo lamentarci dell’operato degli eletti. Il sig. D’Attis l’ha presa male la sua esclusione dal consiglio comunale, si offende e non vota. Spero minacci anche di non candidarsi mai più.