BRINDISI- Forza Italia resta fuori dal consiglio comunale di Brindisi, non avrà nessun rappresentate. Non bastano i 551 voti di Mauro D’Attis, ex capogruppo azzurro, ad ottenere un seggio. Quel 4 per cento di Forza Italia, e la percentuale della sua coalizione permetteranno uno scranno in consiglio solo per il candidato sindaco Nicola Massari. E’ lo stesso D’Attis ad annunciarlo su facebook in vista anche del voto di ballottaggio. “Ho ottenuto 551 preferenze personali alle elezioni comunali di Brindisi. Tanta gente ha deciso di scrivere il mio nome su quella scheda- scrive in un post- Purtroppo non bastano per entrare nel prossimo Consiglio comunale, anche dopo il risultato del turno di ballottaggio di domenica 19 giugno prossimo, poiché la coalizione nella quale ero candidato non ha ottenuto i seggi necessari.”
Forza Italia per anni è stato il primo partito a Brindisi, in una città identificata da sempre di centrodestra. Ma le cose oggi sono cambiate, da quando non esistono più uomini di centrosinistra e di centrodestra. Dopo che il Pd ha candidato Nando Marino, da sempre considerato vicino alla destra, e Forza Italia candida Massari, ex candidato presidente della Provincia con Italia dei Valori. Poi c’è il centro ibrido dove ogni tanto qualcuno trova casa, quelli che litigano un po’ a destra e un po’ a sinistra.
Forza Italia si è svuotata, gli ex consiglieri comunali ricandidati altrove. Cosimo Elmo e Ilario Pennetta (quest’ultimo della lista di D’Attis candidato sindaco) vanno con Marino, Pietro Santoro va con Carluccio, il più suffragato di tutti Pietro Guadalupi già dopo due anni della precedente legislatura aderisce ai Cor. Questi solo un esempio, un’emorragia che va avanti da tempo. Chi e perchè in tanti sono scappati?
Insomma resta solo D’Attis, ma lui da solo non basta.
L’andamento del partito di Berlusconi nelle ultime amministrative mantiene questo basso trend. Qualcosa non funziona più, e nel brindisino non funzionava più da tempo. I segnali di allarme erano stati tanti in questi ultimi anni. Ora il risultato è disastroso. I dirigenti o avranno l’abilità di ripartire per ricostruire oppure dovranno dare spazio a qualcun altro, sempre che sia rimasto qualcuno.
“Quando mi sono candidato sapevo che era difficile- continua D’Attis nel suo post-Ma sapevo anche di doverlo fare. Gli anni al governo di questa città e gli ultimi quattro all’opposizione non potevano essere lasciati andare così. Ho pensato con la mia candidatura di rappresentare una parte di popolazione che aveva condiviso quelle battaglie all’opposizione e i risultati dell’esperienza di governo. Sento di ringraziare tutte e tutti per il sostegno che ho sentito forte. Rivolgo un caro abbraccio a tutti coloro che mi hanno votato e che da sempre mi sostengono. Ringrazio coloro che si sono candidati con me nella lista di Forza Italia e coloro che hanno collaborato fattivamente nella organizzazione di questa campagna elettorale. Resto fuori dal Consiglio comunale con qualche rammarico ma con la coscienza libera da condizionamenti del presente e del passato. In quell’aula ho imparato tanto e, nel mio piccolo, ho cercato di contribuire per amore della mia città. Auguro sin d’ora buon lavoro a coloro che si troveranno ad amministrarla nei prossimi anni perché questa volta non si potrà sbagliare di nuovo.”
Lucia Portolano
Sud Italia allo sbando da sempre ma oggi ancora peggio, praticamente terzo mondo. Finita. Forza Italia é sempre stata quel recipiente potenziale di arrivismo sul quale molti hanno sperato, per muoversi in alto socialmente previe scorciatoie. Non esistono scorciatoie, i nodi verranno sempre al pettine. Come al pettine rimane il nodo sud. Un sud che dovrebbe essere spezzato dal centro nord; un po’ come il Brexit, dovrebbe essere possible votare un referendum Sudeixt. Voterebbe l’Italia intera ed il sud sarebbe costretto ad imparare a nuotare da solo. In bocca al lupo, dall’America lontana.
In questi anni si sono magnati cavalli con tutti i zoccoli . Bisogna capire che oggi nessuno e fesso , chi rimane sa pure che dovrà masticare grane lasciati dai suoi antenati . Bonificare è difficile Specialmente BRINDISI. Lucio sei considerato schetto è chiaro x questo c’è stima
L’On. Vitali sapeva benissimo che avrebbe perso. Tanto a lui di Brindisi non gli frega niente. Sono i Brindisini come Dattis che ancora lo seguono e i risultati sono quelli che abbiamo visto. Speriamo che torni presto nella sua Francavilla Fontana e che a Brindisi Forza Italia riprenda la vera politica con a capo un Brindisino.
Brindisini sono solo degli untori. .dove si sperperare e si guadagna approdano .mauro D Artis unica persona di spessore rimasta serio onesto un vero uomo politico affidabile piantatela di sparare caxxate senza sapere e comoscere Massacrate i vari personaggi che hanno tradito i loro ideali per cosa non saprei …speranze vane e sogni di gloria…Brindisi da annullare..
Dopo la carne da macello che il PD e la sinistra cittadina hanno fatto della città, con i consiglieri dell’ex consigliatura tutti ricandidati e molti che siederanno nuovamente in consiglio comunale, ottenere un risultato così disastroso a destra significa aver segnato un fallimento politico unico nella storia della politica italiana. Non so sé esistea ancora il centrodestra in questo paese, ma una cosa è certa, a Brindisi è morto.
Bisogna avere il coraggio morale di amettere che le colpe sono anche sue e di Vitali(perdente perenne). Bisogna scendere dallo scanno e mettere da parte la prosopopea di intoccabili perche’ Berlusconi li ha sempre gratificati.
La realta’ e’ un’altra e dopol’abbandono di Elmo,Santoro e Rizziello,D’Attis scende in campo convinto che essere solo e male accompagnato avrebbe avuto successo facile.Cosi’ non e’ stato e adesso si consoli con Bruxelles e il suopiccolo assessorato. Senza aver seminato niente,raccoglie quello che gli e’rimasto e dovrebbe fare molti bagni di umilta’ se vuole rimanere credibile per il futuro.
Quando sparirà Vitali da Forza Italia festeggeremo. Si capi’ che Berlusconi cominciava a dare i numeri quando diede degli incarichi così importanti al francavillese. Speriamo, ma è molto difficile, che abbia la compiacenza di fare non uno, ma due passi indietro e finisca così di arrecare danni al partito, che così indegnsmente rappresenta.
Credo che per loro sia finita.Sono finite la “Bisanzio” trimalcioniana delle variopinte ed urlacchianti notti d’Arcore e la corsa di scoppiettanti soubrettes agli scranni parlamentari. I “pezzi grossi” sono andati via, hanno tagliato la corda prima che si mettesse male. Qualcuno ha a che fare, o ha avuto a che fare, con questioni penali di carattere mafioso o è andato su e giù nelle aule di tribunale ( in veste di imputato). Qualcuno è passato,con grande disinvoltura, nelle file avversarie pur di rimanere con le chiappe ben attaccate alla poltrona. Un bel gruppo di buontemponi, non c’è che dire. Nessuno in consiglio? C’est la vié, miei carissimi ( per modo di dire, beninteso, eh!). Avete perso, a Brindisi ma sopratutto a livello nazionale, tantissime occasioni per cambiare in bene questo Paese. Abbiatene vergogna!!!!!