BRINDISI – Compie 202 anni l’Arma dei Carabinieri: sono passati infatti oltre due secoli dalla fondazione della forza armata. Domani (6 giugno) a partire dalle 9.45 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri si terranno le tradizionali celebrazioni.
Nonostante sia nata nel 1814, l’Arma è un’istituzione moderna, efficiente e apprezzata, e ogni azione, sia in campo addestrativo che operativo e gestionale, vuole essere garanzia di professionalità, adeguatezza, serenità, coesione morale, tensione ideale e spirito di corpo, tutti aspetti funzionali alla migliore efficienza.
Un ruolo, quello dell’Arma, da sempre imperniato sulla prossimità e dalle oltre 4600 stazioni e tenenze che sono punti di riferimento per la collettività.
Si presentano al cittadino sotto diverse forme, con l’obiettivo di prevenire i reati, assicurando la propria presenza nella quotidianità e guadagnandosi il nome di “Arma della gente”. I carabinieri si impegnano per contrastare la criminalità organizzata, disarticolando i sodalizi, catturando i latitanti e sottraendo i patrimoni illecitamente accumulati, lottando contro il terrorismo.
In questo ambito, è cresciuta l’attività informativa del R.O.S. e dei Nucleo Investigativi, attraverso la valutazione anche dei minimi elementi di anomalia percepiti. L’istituzione di Aliquote di Primo Intervento e Squadre Operative di Supporto, inserite nei Nuclei Radiomobili delle principali città e nei Reparti dell’Organizzazione mobile di unisce ad esse.
Con la legge Madia sono state introdotte nuove opportunità di razionalizzazione ed efficienza, per incrementare le capacità e metterle a sistema, moltiplicandone l’efficienza. Per il 2015 e il 2016 sono stati previsti arruolamenti straordinari, data la diminuzione del personale. Da quest’anno, i concorsi per Allievi Carabinieri sono aperti anche ai giovani provenienti della vita civile.
Il ritorno alle piene facoltà di assunzione consente anche un maggiore reclutamento di Allievi Marescialli, Ufficiali di Polizia Giudiziaria il cui qualificato iter formativo potrà svolgersi all’interno del nuovo plesso addestrativo di Firenze-Castello.
L’Arma si è messa al passo con i tempi, informatizzando l’attività gestionale, valorizzando l’azione investigativa, potenziando i R.O.S. e il Ra.C.I.S. (Raggruppamento Carabinieri Investigazione Scientifiche) con i dipendenti R.I.S.
La formazione dei militari è continua perché se ne elevino la professionalità e i valori etici della responsabilità, della dignità e della solidarietà. Anche la dotazione è cambiata: sono stati distribuiti mezzi di coazione fisica non letale, i bastoni da difesa e, a breve, saranno distribuiti i dispositivi spray a base di oleoresina di capsicum, che meglio consentono di contenere l’uso della forza nel limite strettamente necessario a respingere le aggressioni, accrescendo contestualmente i livelli di autotutela e protezione del personale.
I Carabinieri, insieme alle altre Forze Armate, partecipano sotto Onu, Ue, Nato e nell’ambito di coalizioni multinazionali, a 13 missioni internazionali, essendo presente in 8 diversi teatri di crisi (Kosovo, Libano, Palestina, Mali, Iraq/Kuwait, Afghanistan, Gibuti e Somalia) con circa 420 Carabinieri.
Unico il ruolo dell’Arma nella preparazione e formazione di personale di altre Forze di polizia.
Il COESPU (Center of Excellence for Stability Police Unit), dal 2005, ha addestrato oltre 9000 Quadri (Ufficiali, funzionari e sottufficiali) di Forze di polizia di 98 paesi; attualmente, l’Arma sta fornendo altre centinaia di appartenenti a F.P. nei loro Paesi; tra tutti, 900 in Iraq, 200 in Palestina, 430 a Gibuti (gibutini e somali), mentre in altri Paese Ufficiali svolgono funzioni di advisor (consiglieri) in favore dei responsabili di Forze di polizia.
Si tratta di un impegno che, ai tradizionali compiti di Polizia Militare, affianca la peculiare funzione di Polizia di Stabilità, nel cui ambito spiccano le attività di formazione a favore delle Forze di Polizia locali, nell’ottica di un modello di “prevenzione avanzata” volto alla stabilizzazione delle aree di crisi per attuare in loco il contrasto alla minaccia terroristica e alla criminalità organizzata, nonché ai fenomeni della migrazione clandestina e della tratta di esseri umani.
Il 19 aprile scorso, sono stati presentati al Parlamento Europeo, dopo l’approvazione all’unanimità dell’UNESCO, i “Caschi blu per la cultura” (Unite4Heritage), una task force per la tutela del patrimonio culturale in caso di calamità naturali, crisi internazionali o conflitto armati, costituita da 30 Carabinieri del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e da Altrettanti esperti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, già oggi in grado di operare all’estero laddove richiesto al nostro Governo dall’ONU, dall’UNESCO o da singoli Paesi.
BrindisiOggi
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