BRINDISI- In due borsoni in una cassapanca ed avvolte con pellicola in plastica trasparente erano state nascoste diverse armi clandestine e munizioni. Era il 18 novembre scorso quando i carabinieri di Torchiarolo trovarono a casa di 46enne numerose armi: un fucile Ak 47 calibro 7,62, dotato di caricatore; una pistola Beretta 92 sb dotata di caricatore e matricola abrasa; una pistola Zastava calibro 9 parabellum, dotata di caricatore; una pistola semiautomatica cal.7,65 mod. Rr- 51, dotata di caricatore, con matricola abrasa; una pistola semiautomatica calibro 9×21 mod. Mauser, dotata di caricatore; 283 colpi cal. 7,62 per Ak 47 e 162 colpi di vari calibri per arma corta.
Da qui partono le indagini, troppe armi per un uomo solo. Dopo la scoperta qualcuno fece esplodere un grosso petardo contro l’auto di un carabiniere. Da subito il sospetto che le due vicende fossero collegate. Oggi la conclusione delle indagini con l’arresto da parte della compagnia dei Carabinieri di Brindisi di due uomini, già noti alle forze delle ordine, ritenuti contigui al clan della SCU leccese.
Si tratta di Paolo Guadadiello di 29 anni, nato a Lecce e residente a Torchiarolo, e Marco Maggio 26 anni nato a Lecce e residente a Trepuzzi (LE).
L’arresto è stato disposto su provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Brindisi, Saso, su richiesta del pm della Procura della Repubblica Costantini, che hanno condiviso le risultanze dell’indagine svolta dall’Arma di Brindisi.
Le investigazioni, condotte anche con l’ausilio di attività tecniche, hanno consentito di raccogliere solidi elementi a carico dei due arrestati, rendendo possibile acclarare che le armi rinvenute e sequestrate il 18 novembre a casa di Nicola Del Vecchio 57 anni di Torchiarolo, erano da lui custodite per conto del Gaudadiello e del Maggio. Quest’ultimo, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Lecce dove si trova già recluso il Gaudadiello per altri fatti.
BrindisiOggi
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