Contro la caduta dei capelli nella chemioterapia, grazie alla solidarietà arriva al Perrino la Dignicap

BRINDISI-  Nel reparto di Oncologia dell’ospedale Perrino di Brindisi arriva la Dignicap. Un aiuto alle donne malate di cancro perché questo sistema previene la caduta dei capelli indotta dalla chemioterapia. L’acquisto di questo macchinario è stato possibile grazie ad alcune donazioni che sono state fatte in favore del reparto gestito dal professor Saverio Cinieri.

La macchina è costata 56mila euro più iva è stata acquistata con il contributo fornito dal  Torneo Melissa Bassi organizzato da  Legalità e sicurezza,  della famiglia Bassi,  dalla famiglia Barretta, dall’azienda Soave,  dalla società New basket Brindisi, dalle donazioni dei pazienti,  dai dipendenti dell’azienda Avio aerei, dall’associazione Inner Wheel. Per il prossimo anno potrebbe esserne acquistata un’altra. In commercio ce ne sarebbe una meno costosa ma a quanto pare con risultati più bassi.

Prof. Saverio CinieriNella giornata di venerdì è stata provata per la prima volta, il Perrino è primo in Puglia e primo nel centrosud. Il professor Cinieri ha postato l’arrivo della Dignicap su facebook, definendolo come una grande traguardo ed ha spiegato le caratteristiche tecniche e l’utilizzo.
Il sistema DigniLife è stato sviluppato specificatamente per prevenire l’alopecia indotta dalla chemioterapia e per fornire un raffreddamento continuo del cuoio capelluto in modo efficiente e sicuro (i sistemi di raffreddamento per prevenzione sono in uso dal 1970 sono di vari tipi).
Si tratta di una cuffia in silicone collegata ad uno strumento che pompa un liquido refrigerante che raggiunge l’interno della cuffia. La temperatura del cuoio capelluto viene costantemente monitorata e un’altra cuffia esterna viene utilizzata per isolare l’altra.
Dagli studi effettuati la percentuale di successo varia da 0% al 100% con una media del 67%. Su 36 studi il valore mediano è stato circa 80%.

“Una diagnosi di cancro- scrive Cinieri- è un momento psicologicamente doloroso oltre che un forte sconvolgimento nella vita sia del paziente che dei propri parenti. I capelli fanno parte della nostra identità e per molti rappresentano qualcosa d’importante per la qualità della vita, preservarli può essere un grandissimo supporto durante il percorso terapeutico. Uno staff medico non decide solo le terapie di un paziente, ma ha la responsabilità di non tradire la fiducia di chi non ha potuto fare altro che fidarsi e affidarsi agli altri. Nascono rapporto speciali nelle corsie degli Ospedali, rapporti che ci si porta dietro per la vita e la sintesi di tutte le paure che si ascoltano e si provano a lenire devono diventare anche risposte concrete. Come questa.”

BrindisiOggi

 

3 Commenti

  1. gentilissimi. ho visto che adesso esistono anche le fibre di cheratina tipo Toppik per coprire le zone diradate. sapete se é possibile prenderle sotto chemio?

  2. Buona sera Lucio , c sono anche i dott che combinano business x far vedere questo ma t assicuro in mie spese che Brindisi Nn capisce un …….. X questo tipo di malattia , preferisco Nn far comparire un mio famigliare con i capelli ma tenerli vivi ” , è un gioco sporco x chi vive una simile malattia che i famigliari rassegnati alla morte breve X Nn vederli SOFFRIRE

  3. L’assurdo è che per mettere in opera una iniziativa così importante ,necessaria e benefica si debba ricorrere alle collette, alle donazioni delle brave persone di buona volontà. MA CAZZAROLA METTETE IN VENDITA I BENI DELLA MAFIA E DA LI’ PRENDETE I SOLDI!!!! SE LI RICOMPRANO I MAFIOSI? NON FA NULLA: NUOVA CONFISCA E VIA DACCAPO A RIVENDERE!!!DOVRANNO PUR FINIRLI I SOLDI STI PEZZI DI MERDA DI MAFIOSI. O forse non è utile vendere masserie, terreni ed immobili vari confiscati perché servono a fare passerella, sceneggiate, show e dare visibilità ai satrapi ed alle satrape del regime, e loro tirapiedi, che scendono giù da Roma per gonfiarci le p…e con le loro solite megacazzate intrise di ipocrito legaritarismo e buonismo melenso?

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