OSTUNI – Centro Trasfusionale che lavora con difficoltà per mancanza di personale. È questa la situazione che si vive a Ostuni da circa un mese. A mandare in tilt questa sezione del sistema sanitario, la decisione di due medici di andare in mobilità e di un’altra dottoressa di usufruire della maternità.
“Non possiamo di certo negare loro questo diritto – dichiara il Direttore Generale dell’Asl brindisina Giuseppe Pasqualone – ma stiamo provvedendo a questo disagio che si ripercuote su tutto il settore del Centro trasfusionale. Abbiamo già avuto una riunione con il responsabile del centro trasfusionale brindisino, il dott. Cucci e con le organizzazioni sindacali. Dobbiamo però rispettare i tempi tecnici, sui quali non abbiamo poteri. Credo che tra una ventina di giorni il problema dovrebbe risolversi, forse anche meno giacché le lettere di assunzione sono state già inviate”.
A Ostuni, il centro trasfusionale lavora a singhiozzo da circa un mese, con disagi per chi prova a fornire un servizio indispensabile ma anche per chi vorrebbe contribuire con la donazione del sangue.
Per avere maggiori chiarimenti, il senatore Vittorio Zizza dei Conservatori e Riformisti ha scritto al Direttore Generale Pasqualone. “La delicata situazione che si sta verificando nella città di Ostuni rischia di creare notevoli disagi ai cittadini di quel territorio che si vedrebbero privare di un servizio sanitario indispensabile- esordisce il senatore Zizza- Pare infatti che il servizio di raccolta sangue presso l’ospedale civile di Ostuni non venga assicurato da circa trenta giorni”.
In provincia di Brindisi esiste un centro trasfusionale all’interno dell’ospedale Perrino e due punti raccolta: uno a Francavilla Fontana e l’altro a Ostuni, con raccolte straordinarie e ordinarie: le prime, calendarizzate nel fine settimana con le associazioni di raccolta sangue (Avis, Fidas, Frates, Croce Rossa) con l’ausilio di medici e infermieri. Le ordinarie, invece, sono quelle che subiscono i maggiori disagi. Il servizio viene solitamente espletato presso il centro trasfusionale di Brindisi (dal lunedì al sabato), presso l’ospedale di Francavilla (il giovedì) e presso l’ospedale di Ostuni (il venerdì).
“Ho scritto al direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone segnalando questo disagio che costringe i cittadini ostunesi a recarsi in altri Comuni- dice il parlamentare dei Cor- Questo disservizio comporta per l’utenza un aggravio di oneri economici. Tra l’altro la causa che non assicurerebbe tale servizio nella città bianca pare sia attribuita alla mancanza di personale che sarebbe in attesa di essere integrato ma, a distanza di un mese, ancora oggi, la situazione è rimasta immutata a scapito dei cittadini. Questi ultimi, provenienti da vari Comuni (Ostuni, Carovigno, Ceglie, Cisternino, Montalbano) si vedono costretti pertanto, dovendo subire delle operazioni presso l’Ospedale civile di Ostuni, a recarsi a Brindisi per poter effettuare un auto-donazione. Solo l’Avis di Ostuni fornisce in media 1040 sacche di sangue a fronte delle 13.000 raccolte nel arco dell’anno nell’intera provincia e che – dice Zizza – a causa della situazione sopra descritta, tale dato rischierà di diminuire drasticamente creando un ingente danno sociale ed economico per la nostra provincia”.
“Ritengo sia opportuno – conclude Zizza – e in questo il direttore Pasqualone potrà avvalersi di tutto il mio sostegno e il mio impegno- conclude il sen. Zizza- ripristinare il servizio di raccolta sangue nella città di Ostuni al fine di garantire e tutelare la cittadinanza. La sanità è un diritto imprescindibile per tutti cittadini ma cercare di donare loro un servizio efficiente è un nostro dovere. Dovere dal quale non possiamo esimerci”.
BrindisiOggi
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