BRINDISI- Oggi le scuole sono chiuse, mercoledì delle ceneri, gli studenti sono a casa, non tutti. I ragazzi del Liceo classico Marzolla di Brindisi questo pomeriggio erano alla Chiesa Ave Maris Stella per salutare Pietro Barile , il loro insegnante deceduto ieri durante una partita di calcetto dopo un malore.
Erano tanti, tantissimi, assieme ai ragazzi i colleghi di questo straordinario professore da tutti ricordato con grande affetto. “Di questo uomo non si può che dir bene”– ha riferito commosso un collaboratore scolastico- “Si occupava dei suoi studenti come fossero suoi figli”. Regna ancora incredulità per una morte così improvvisa. “Un uomo da cui si può solo imparare – dice Giammarco uno dei suoi ragazzi- più che un insegnante, è stato un esempio, un punto di riferimento”.
In chiesa durante la funzione un dignitoso silenzio ha accompagnato le parole dei tre sacerdoti chiamati a celebrare. Don Maurizio, del liceo Marzolla, padre Raffaele e il cappellano della chiesa di Santa Rita di Taranto legato al professore Barile da profonda amicizia.
Stretta in un solo abbraccio , al primo banco, la famiglia di Pietro Barile, sua moglie Maddalena Binetti e i suoi tre figli Sofia, Anna Giulia e Nicola.
“Io vado a prepararvi un posto, voi sapete la strada, perché io sono la via, la verità e la vita dice il Signore”, ha detto il parroco, sollecitando a non cercare Pietro nel passato, ma nel futuro, “quello che Dio prepara per le sue creature”. Sull’altare anche i ragazzi della I B che tra le lacrime hanno letto alcuni messaggi ricordando gli insegnamenti di quell’uomo che con gentilezza “è entrato nella nostra vita plasmando le nostre coscienze e aiutandoci a diventare adulti”. Ed i messaggi di affetto si susseguono anche dopo la funzione. Tanti i post lasciati su facebook ma anche su BrindisiOggi.
Marcella Vergine scrive: “La sua cultura profonda, la sua semplicità, la sua capacità’ di essere vicino a tutti i suoi studenti che lo ammiravano e lo seguivano con affetto, la sua aria di eterno ragazzino saranno sempre nei nostri cuori”.
Pierpaolo Petrosillo ricorda : “Si potrà anche seppellire un corpo,
ma mai un’anima pura. Ti voglio bene amico mio…”
Lu.Pez.
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