BRINDISI- Un bilancio tecnico, tagli in tutti i settori salvo i rifiuti e i servizi sociali essenziali. Questo è il bilancio preventivo stilato e approvato dall’amministrazione commissariale del Comune di Brindisi. “E’ stato redatto un bilancio che ha dato priorità al raggiungimento della quadra- spiega il commissario Cesare Castelli- e per non lasciare i conti in rossi che avrebbero portato al dissesto abbiamo tagliato in quasi tutti i capitoli di spesa, ma non è stato aumentato nulla salvo il ticket per gli impianti sportivi.”
Le tasse per i brindisini non aumenteranno salvo i ticket degli impianti sportivi, ma i tagli saranno apportati sui servizi. Ovviamente cancellate le grandi opere, compreso un nuovo palazzetto che visto la situazione economica finanziaria sarebbe stato uno schiaffo per la comunità.
E’ questo ciò che si troverà davanti la prossima amministrazione politica. I capitoli nel numero sono rimasti gli stessi, ma sono stati tutti ridotti, sarà poi la politica a scegliere se apportare variazioni di bilancio.
I tagli hanno interessato tutti i settori, compreso Università di Lecce e Teatro Verdi. “Per quest’ultimo- aggiunge Castelli- sarebbe necessario rivedere lo statuto, il teatro deve avere una veste nuova. Il Comune da solo, dopo che anche la Provincia è andata via, non può permettersi questa realtà bisogna aprire ai privati.”
Qualcosa in più è stata data alla Protezione civile in vista anche di nuovi flussi migratori. “Un segnale anche per la politica che verrà- continua Castelli- affinchè sia data maggiore attenzione a questo servizio.”
Il Commissario dice di aver avuto poco tempo per studiare bene ogni cosa di un Comune che ha tantissimi problemi. ” Ci sarebbe voluto almeno un anno”, dice.
Per l’approvazione del bilancio il commissario si è avvalso dell’aiuto di due tecnici oltre ai dirigenti del Comune, Rosa Maria Simone dell’ufficio ragioneria della Prefettura di Lecce, e Guido De Magistris segretario generale della Provincia di Brindisi. “E’ una situazione difficile per tutti i Comuni d’Italia con la riduzione dei trasferimenti- spiega Simone- si tratta di un bilancio tecnico fatto da tecnici con il mantenimento dei servizi pubblici essenziali e i tagli in tutti gli altri capitoli. Il consiglio è quello di rivedere in futuro l’erogazione dei Servizi sociali.”
Capitolo a parte le società partecipate. De Magistris dopo l’appello del candidato sindaco del centrosinistra Nando Marino che ha chiesto di bloccare la vendita delle quote del Porticciolo turistico precisa che è stata data solo attuazione alla delibera approvata dal vecchio consiglio comunale sulla dismissione delle partecipate così come prevede il legge di Stabilità. “Le critiche- afferma il sub commissario- andavano fatte i altri tempi e in altri contesti. Noi abbiamo dato solo attuazione.”
Poi il problema Multiservizi, l’approvazione dell’ultimo bilancio risale al 2013, non si conosce al momento a quanto ammontano le perdite, o meglio si stanno verificando ci sarebbero dei dubbi sui servizi offerti. Per De Magistris Multiservizi può però continuare a vivere aumentando l’affidamento dei servizi senza appaltare all’esterno, come per esempio quelli cimiteriali. Sulla società partecipata ci sono ulteriori approfondimenti. Intanto nel bilancio è stata prevista una somma che coprirebbe la perdita anche la massima possibile. Una specie di tesoretto per Multiservizi.
Nel documento economico finanziario risultano però 4 milioni e 6mila euro di crediti di dubbia esigibilità, che rappresentano il 55 per cento delle entrate tributarie del Comune. (come tributi, multe, affitti ed altri crediti). Una spada di Damocle sui conti del Comune.
Alla presentazione del bilancio oltre ai giornalisti e ai dirigenti era presente solo uno dei sei candidati sindaco che ripetutamente hanno fatto sapere di voler conoscere i conti del Comune per poter stilare il programma. Tra il pubblico c’era solo Riccardo Rossi candidato di Brindisi Bene Comune.
Lucia Portolano
Taglia, commissario, taglia a tutta manetta perché quelli che verranno dopo, chiunque essi siano, si daranno alla pazza gioia. Dovranno dar conto, infatti,a coloro che li hanno votati con appalti, forniture e stronzate varie di tipo ideologico e para-culturale. E vedi le quote del porticciolo, vendile subito, ammesso che si trovi qualcuno che le compri. Ma mi domando: se vi è qualcuno che non vuole che le quote del porticciolo si vendano perché valgono chissà cosa, perché non le compra lui? L’affare è lì, sotto il suo naso…….Darebbe il buon esempio, soprattutto ora che si parla tanto di investire nel “turismo”…..