Tagli ai servizi, studenti trovano l’Università chiusa: trovata soluzione tampone

BRINDISI- Vanno a lezione ma l’Università è chiusa. Non c’era chi poteva aprire la sede né tanto meno chi poteva pulirla. La Provincia di Brindisi dopo la legge Derio non ha più soldi per mantenere i servizi: 13 lavoratori a casa, e studenti senza Università. Un paradosso di questi tempi, dove le famiglie pagano le tasse universitarie ma non è garantito il diritto allo studio. La sede della Cittadella della Ricerca che ospita il corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale da oggi è chiuso.

riunione universitàQuesta mattina si è tenuta una lunga e accesa riunione alla presenza del rettore, del vice prefetto,  dell’assessore regionale Leo, e del sindacato Cobas.

A seguito dell’incontro si è trovata una soluzione tampone: una proroga di 6 mesi per il servizio di pulizia e di 1 mese per il servizio di portierato ( che raggiunge il massimo consentito dalla legge per gli affidamenti diretti ).

“Un piccolo risultato che però non consente soste nel lavoro- scrive Riccardo Rossi, candidato sindaco della coalizione di Sinistra- Occorre lavorare sin da subito per  stabilizzare ed anche rafforzare la presenza dell’Università a Brindisi. Il coinvolgimento della Regione è fondamentale in questo senso. All’Assessore Leo oggi ha ricordato che il bilancio regionale vale circa 8 miliardi di euro e che la Regione è sempre intervenuta con fondi propri per sostenere la presenza Universitaria anche in sedi distaccate in Puglia eccetto per Brindisi.”

BrindisiOggi

1 Commento

  1. In una realtà dove ogni giorno abbiamo motivo di indignarci per quelli che sono i privelegi dei politici italiani,la foto di quei ragazzi fuori dall’università rimasta chiusa perché non si trovano i soldi per la gestione è in effetti la foto di un paese governato da un orda di barbari incivili mascalzoni che riescono addirittura a non vergognarsi ed ad andare in TV a chiederci un voto,un consenso per continuare ad umiliarci. Il 5 giugno andremo a votare per il governo della nostra città,e l’unica cosa che riesco a pensare è: CHE SCHIFO.
    Doretto Tommasi

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