MESAGNE – Avrebbe importato hashish dalla Spagna, gli agenti della Polizia Giudiziaria hanno arrestato un cittadino di Mesagne, il 63enne Franco Favorito.
L’uomo è stato raggiunto, nel pomeriggio di ieri (22 aprile) dal personale della Polizia Giudiziaria, che ha eseguito un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni penali del Tribunale di Brindisi.
Favorito dovrà scontare 2 anni e 8 mesi per importazione di stupefacente. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato tradotto nel carcere di Brindisi.
L’arrestato era stato condannato a pena definitiva già nel novembre 2015 e si trovava agli arresti domiciliari a Mesagne perché riconosciuto colpevole di importazione di sostanza stupefacente.
Nel mese di marzo 2015, dopo che presso l’aeroporto Malpensa di Milano era stato intercettato un plico proveniente dalla Spagna indirizzato a Favorito e contenente 5 involucri di cellophane con 54 panetti di hashish, l’uomo era stato arrestato al momento della consegna “pilotata” del plico.
Il sequestro di diversi kg di hashish fu eseguito su delega della Procura della Repubblica di Busto Arsizio (Va). Le indagini, coordinate dalla Procura di Brindisi, hanno preso il via quando, all’aeroporto di Malpensa, è arrivato attraverso le spedizioni in arrivo allo scalo aeroportuale un pacco proveniente dalla Spagna e indirizzato ad un cittadino italiano, con residenza a Mesagne. Il plico non sfuggì al fiuto delle unità cinofile e, per come si presentava i e mancando precise generalità del mittente, anch’egli italiano, i militari si sono insospettiti e sono passati alla verifica del contenuto del pacco. In questo modo, hanno scoperto, tra vari indumenti, 5 involucri di cellophane che contenevano 54 panetti di hashish.
Così, le Fiamme Gialle del gruppo Operativo Antidroga del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce, una volta avvertiti, hanno individuato il destinatario del pacco e hanno portato a termine una consegna “controllata”: fingendosi spedizionieri, hanno recapitato il pacco a Franco Favorito, che lo ha accettato.
Dopo una breve permanenza nel carcere di Lecce, l’uomo fu condotti ai domiciliari. Sino ad oggi, per il quale si aprono le porte della casa circondariale brindisina.
BrindisiOggi
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