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BRINDISI- Dagli antidolorifici alla soluzione fisiologica per i lavaggi nasali, nonne, zie, suocere, tutti usufruivano dei farmaci e dei presidi sanitari furtivamente sottratti alla Asl.
Il giro della distribuzione dei farmaci ad opera dei quattro indagati della cooperativa Getras salta fuori dalle numerose intercettazioni telefoniche operate dalla guardia di finanza di Brindisi.
La cooperativa che gestiva il servizio di primo soccorso presso la stessa Centrale Enel di Cerano per un appalto da 160mila euro avrebbe dovuto rifornire di tasca propria le ambulanze con farmaci e presidi medici (guanti, siringhe, garze, etc..) . Nella realtà però non acquistava nulla e faceva “la spesa” direttamente dalla farmacia ospedaliera attraverso i volontari dell’Associazione A.V.F. .
Cooperativa Getras ed associazione A.V.F. facevano capo alle stesse persone Raffaele Turchiarulo, il nipote, Dario Turchiarulo, Giordano Guber, e Antonietta Zizzi.
Altrettanto spesso però attingendo dalla farmacia ospedaliera facevano fronte ai bisogni delle proprie famiglie e dei conoscenti.
In una intercettazione Raffaele Torchiarulo si raccomanda: “Mi servono …5…6…flebo da 100 e i deflussori siccome mia suocera dei fare la cura del ferro” .
In un’altra telefonata è la moglie di Raffaele Torchiarulo a chiedere al marito le siringhe ed una confezione di Dicloreum e lui risponde: “Vado a Brindisi…..se stanno là li prendo là”.
Anche Dario Torchiarulo è attento alla famiglia e lo si evince da una intercettazione in cui il ragazzo parlando con il padre gli dice che avrebbe fatto un salto in ospedale per vedere “se riusciva a procurare le medicine per la nonna perché non sapeva se le avesse tutte in casa, per evitare che le comprasse”.
“Il malcostume entra così anche nella vita famigliare- dice il procuratore Dinapoli- ad un certo punto è la stessa zia che chiama la nipote (Antonietta Zizzi) e le chiede di portare una soluzione fisiologica per i lavaggi nasali”.
Lu.Pez.
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