SAVELLETRI – Un impianto abusivo per prelevare e stoccare acqua di mare da usare per i ricci di mare è stato sequestrato dai militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi sotto il Comando del Capitano di Vascello (CP) Salvatore Minervino. Oltre 1500 ricci sono stati trovati, invece, in un ristorante senza certificazioni: il proprietario è stato denunciato e multato per 45oo euro.
Questa mattina (9 aprile), nel corso di una mirata attività predisposta lungo il litorale nord, tra Torre Canne e Savelletri, gli uomini della Sezione Polizia Marittima con i militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Savelletri di Fasano, sotto il comando del Maresciallo Francesco Cristella, avrebbero scoperto e posto sotto sequestro un impianto abusivo (composto da svariati metri di manichette, una pompa speciale per acqua marina ed un serbatoio della capacità di 10 quintali) che serviva a prelevare e stoccare acqua di mare da utilizzarsi per l’immersione, il risciacquo e la preparazione di prodotti ittici, in particolare ricci di mare.
Sul posto è intervenuto il Servizio veterinario SIAV “B” dell’ASL di Brindisi ed il personale dell’ARPA Puglia – DAP di Brindisi per effettuare i controlli e le constatazioni di rito, facendo particolare attenzione agli aspetti igienico-sanitari ed ai necessari campionamenti dell’acqua di mare rinvenuta. Il titolare è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato che vieta tassativamente il prelievo, il trasporto, la detenzione, la vendita e, soprattutto, l’utilizzo dell’acqua di mare ai fini alimentari. Sono in corso le analisi dell’acqua di mare rinvenuta stoccata nel serbatoio del ristorante.
L’attività è proseguita lungo la litoranea e, in un ristorante, sono stati trovati oltre 1.500 esemplari, privi di qualsiasi documento che ne attestasse la provenienza o la tracciabilità. Essendo ancora vivi, i ricci sono stati immediatamente reimmessi in mare, mentre al titolare è stata comminata una sanzione amministrativa per un importo massimo di 4.500 euro.
“I ricci, sempre più richiesti sulle tavole nostrane, può pro diventare un pericoloso veicolo di malattie con gravi conseguenze, laddove venga trattato con acqua di mare prelevata senza alcun controllo igienico o sanitario – scrivono dalla Capitaneria di Porto – Bisogna prestare attenzione alla tracciabilità dei ricci: quando manca, probabilmente, si tratta di frutti di mare pescati illecitamente, violando le norme e mettendo a rischio la salute dei consumatori. Invitiamo – continua la Capitaneria – a non acquistare e consumare prodotti ittici dei quali non sia nota la provenienza e, nel caso di consumo effettuato presso punti di ristorazione, di accertarsi circa la provenienza e la manipolazione che il prodotto ha subito, nonché a segnalare tutti quei comportamenti illeciti di cui dovessero rendersi testimoni, comportamenti posti in essere da soggetti che operano in danno della salute e della libertà di tutti gli onesti cittadini e dell’ambiente marino”.
BrindisiOggi
la guaria costiera se li e´ mangiati li ributtano dove nella foto scusate???sulle tavole?
Ancora pensate che siano tutti disonesti? Forse non ha compreso il senso di quello che i militari hanno fatto. Basta parlare male sempre di tutto e tutti, forse sarebbe il caso di ringraziarli, non fanno arrivare porcate sulla sua tavola!