
BRINDISI – Ormai sono sul piede di guerra, i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. Per il 9 aprile prossimo, braccia conserte dalle 9 alle 13 per uno stato di agitazione legato, ancora una volta, al rapporto con il dirigente locale, Michele Angiuli.
Questa volta, però, i vigili del fuoco non chiedono solo l’intervento del Prefetto Vardé, che pure si è interessato della vicenda. La lettera con cui si annuncia lo sciopero del 9 aprile è stata indirizzata a Vardé, oltre che al Ministro degli Interni Angelino Alfano, al sottosegretario all’interno Gianpiero Bocci, al Capo dipartimento dei Vigili del Fuoco Francesco Antonio Musolino, al capo del Corpo nazionale Vigili del Fuoco Gioacchino Giomi, al direttore regionale Vigili del Fuoco Salvatore Spanò, all’ufficio relazioni sindacali Roma Darco Pellos, alla commissione per la garanzia al diritto alo sciopero e alle segreterie nazionali Fns Cisl, UIl Vvf, Confsal, Usb Vvf e Conapo.
Tra chi riceverà la missiva, anche il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Michele Angiuli.
A seguito degli scioperi del 18 dicembre 2015 e di quello territoriale del 15 febbraio scorso, i vigili del fuoco proclamano un ulteriore sciopero, con un presidio davanti all’ingresso della Caserma dei vigili del fuoco di Brindisi”.
Asciutto il messaggio dei pompieri in stato d’agitazione: nelle motivazioni della loro scelta di incrociare le braccia c’è “il perdurare delle condizioni di estremo malessere del personale”, “l’assoluta mancanza di ogni tentativo di risoluzione delle problematiche”, sottolineando la “totale mancanza di volontà, da parte del Dirigente Michele Angiuli, nell’esperire ogni tentativo di ripristino delle corrette relazioni sindacali” e “l’assoluta impossibilità delle organizzazioni sindacali di poter dare il proprio apporto nell’amministrazione del Comando di Brindisi, nonostante le problematiche esistenti”. Una frattura che sembrerebbe non più sanabile, tra i vigili del fuoco e il loro dirigente.
BrindisiOggi
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