La lettera dei lavoratori della Provincia ad Emiliano: “La Regione Puglia non si occupa di noi”

BRINDISI-  La legge Delrio taglia le risorse alle Province e rimanda alla Regione Puglia la gestione di questi. Ma sino ad oggi la giunta regionale non ha ancora disciplinato la questione.  I lavoratori della Provincia  che non conoscono le sorti del loro lavoro scrivono una lettera al presidente Emiliano che sarà consegnata domani in occasione della visita del governatore a Bridisi.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera dei lavoratori:

“La RSU della Provincia di Brindisi  denuncia la mancata attuazione, da parte della Regione Puglia, della Legge Regionale n. 31/2015 sulla “Riforma del sistema di Governo Regionale e Territoriale”, nell’ambito del processo di riordino delle funzioni trasferite alle Regioni per effetto della Legge 56/2014 c.d. “Legge Delrio” rilevando, ancora una volta, nei lavori della Giunta Regionale che si terrà a Brindisi il 2 marzo p.v., il completo disinteresse all’emergenza che attanaglia le Province Pugliesi, i suoi dipendenti e i servizi da erogare ai cittadini.

Appare superfluo ripercorrere l’iter normativo di approvazione di detta legge, tra norme e circolari,   mentre è essenziale evidenziare le profonde criticità che esso ha generato, a causa soprattutto della Legge 190/2014 (Finanziaria 2015), peraltro aggravata dalla intempestività della Regione Puglia.

Con la (tanto agognata) Legge Regionale n. 31/2015, adottata al limite della tempistica prevista, la Regione Puglia si è impegnata a dar corso alla ricollocazione delle funzioni, dei servizi e del  personale provinciale adibito alle funzioni cd “non fondamentali”, riservandosi di definire con successivi atti, criteri e modalità per il trasferimento delle risorse finanziarie, umane e strumentali, connesse al riordino delle funzioni, perseguendo la valorizzazione delle competenze e delle professionalità del personale interessato, così come sancito al comma 92 dell’art.1 della citata Legge Delrio, nonché dal DPCM 26/09/2014.

Va ricordato che nel corso dell’ultimo Osservatorio Regionale è stato, purtroppo “soltanto” annunciato il trasferimento alla Regione dei dipendenti delle biblioteche, musei e pinacoteche pugliesi (per un totale di 108 unità di personale), ma non è seguito alcun atto formale a tale dichiarazione che assume, quindi, la evidente connotazione di mero slogan propagandistico.

Infatti, non vi è traccia di provvedimenti di Giunta regionale, e soprattutto, non viene affrontato in alcun modo il destino dei servizi  e del restante personale cd. “soprannumerario” legato alle funzioni quali: Servizi Sociali, Attività Culturali e Luoghi della Cultura, Mercato del Lavoro, Centri per l’impiego, Formazione Professionale, Agricoltura, Protezione Civile, Attività Produttive, Turismo, Sport e Politiche Giovanili, non più di competenza provinciale nonché delle Politiche Comunitarie peraltro di cui non si fa menzione nella L.R.31/2105.

E’ importante non sottacere, e dunque chiarire, che  detto  personale, a nostro avviso impropriamente considerato “soprannumerario” e collocato nel portale di cui al DPCM 29/09/2014 istituito dal Governo, non possa essere, con un colpo di mano, slegato dalle funzioni di appartenenza,  che oggi con la legge n°31/2015 sono di competenza regionale.

L’attuazione della Legge Delrio in Puglia è stata considerata come un compitino da svolgere, in modo appena sufficiente, nei tempi imposti per non incorrere nelle sanzioni previste, non come un’opportunità per continuare a garantire alcuni servizi in maniera più prossima ai cittadini pugliesi.

Sebbene riscontrato lo stallo in cui versa il processo di riordino, tuttavia va segnalato come la Regione inspiegabilmente, abbia riservato  priorità al riordino di funzioni non propriamente di sua competenza, mediante l’istituzione, anche in assenza del necessario confronto preventivo con le OO.SS. in sede di Osservatorio regionale, della Sezione Regionale di Vigilanza Ambientale.

Cresce la sensazione di impotenza del personale interessato al processo di riordino, teso a garantire la continuità amministrativa delle funzioni, in assenza del quale, inevitabilmente verrebbe a crearsi disservizio o addirittura la soppressione di servizi, con conseguenti disagi alla collettività.

I lavoratori delle funzioni cd “non fondamentali” non accettano che i servizi di cui si stanno occupando vengano cassati. Non si rassegnano all’idea di essersi occupati di cose che non interessano più a nessuno, perché per anni hanno incontrato utenti e soddisfatto alcuni loro reali bisogni, preoccupandosi anche di acquisire la necessaria professionalità.

Considerati  i ristretti margini temporali di cui alla Circolare n°1/2015  per la ricollocazione del personale, ormai da tempo nel portale delle mobilità nazionale,  la  RSU della Provincia di Brindisi esprime forte rammarico e disappunto per gli inaccettabili ritardi nell’attuazione della riforma rispetto ad altre realtà regionali, spianando in tal modo la strada alle province pugliesi verso l’inevitabile “default”.

E che la Puglia vanti il triste primato di essere fanalino di coda nell’attuazione della riforma Delrio, emerge anche da una dichiarazione del Sottosegretario Bressa che, in una recente audizione alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, ha dichiarato che “criticità solo per la Puglia…”. 

BrindisiOggi

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