La Provincia scarica le spese delle utenze sugli istituti scolastici, 18 scuole pronte a chiudere

BRINDISI- La Provincia di Brindisi scarica le spese delle utenze sugli istituti scolastici, diciotto scuole superiori di Brindisi e provincia pronte a chiudere.

Una situazione che ha dell’incredibile ma che di fatto scaturisce dai tagli all’istruzione e soprattutto dalla legge Delrio che ridisegna le province e trasferisce le competenze alle regioni.

Con una nota dirigenziale la Provincia di Brindisi ha invitato tutti i dirigenti scolastici a trasferire entro il 31 marzo la titolarità delle utenze elettriche, idriche, fognarie e del riscaldamento.

In patica ha scaricato sugli istituti l’onere dei pagamenti, come se già non vi fossero stati sufficienti tagli all’istruzione.

In caso contrario dice la nota dirigenziale si procederà al recupero anticipato delle somme.

Gli istituti di Brindisi e provincia non ci stanno e sono pronti a sospendere il servizio di istruzione qualora fosse necessario.

I dirigenti scolastici sono oramai sul piede di guerra ed avocano la norma di legge che vede assegnare alla Provincia il compito di provvedere alla manutenzione ed all’edilizia scolastica.

“Quando si parla di gestione dell’edilizia scolastica” non si parla,  dicono, solo di attività destinate alla realizzazione delle strutture bensì anche di “le spese varie di ufficio e per l’arredamento e quelle per le utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell’acqua e del gas, per il riscaldamento ed i relativi impianti”.

“La questione, invero- dicono i dirigenti scolastici sembra avere più una origine economica che non un fondamento giuridico

e, più precisamente, nei forti tagli dei bilanci degli enti locali imposti dalle recenti riforme”.

Ma se la Provincia non ha fondi, non ne hanno neppure gli istituti scolastici superiori che “non saranno in grado di assicurare il pagamento delle utenze che l’amministrazione provinciale vorrebbe trasferire alla loro responsabilità”.

“Gli istituti rischieranno di interrompere il servizio di istruzione pubblica-dicono-garantito dalla Costituzione, con una inaccettabile compromissione del diritto allo studio”.

Ed ancora una volta a farne le spese saranno gli studenti.

BrindisiOggi

 

 

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