BRINDISI- Massimo Vergara risponde alle domande del gip. Il professionista leccese, finito in manette sabato scorso, perché coinvolto nell’affair rifiuti con il sindaco Mimmo Consales e l’imprenditore Luca Screti , ha sostenuto questa mattina l’interrogatorio di garanzia.
Vergara, assistito dai suoi avvocati Sabrina Conte e Carlo Viva, ha scelto la strada del dialogo rispondendo al gip Giuseppe Licci cercando di chiarire la sua posizione.
Vegara, dipendente amministrativo della stessa ditta Nubile, secondo le accuse sarebbe colui che materialmente avrebbe consegnato le buste con il denaro al sindaco Consales.
Denaro che , sempre secondo l’accusa, sarebbe servito a pagare quelle sei rate, per un totale di 30 mila euro, ad Equitalia.
In cambio Consales avrebbe messo in atto comportamenti tali da favorire la Nubile che all’epoca dei fatti gestiva l’impianto di biostabilizzazione in contrada Pandi.
Testimone chiave dell’accusa, il collaboratore del sindaco Consales, Cosimo Saracino che in un primo momento fu iscritto nel registro degli indagati. La sua posizione fu poi archiviata.
Saracino stesso raccontò al pm di aver visto Vergara in più occasioni negli uffici del sindaco con le famose buste.
Ora gli avvocati di Vergara non hanno ancora avanzato istanza al riesame per chiedere la libertà del loro assistito che al momento è agli arresti domiciliari. La difesa sta acquisendo prima tutta la documentazione per imbastire la strategia da seguire.
Intanto domani sarà il turno di Mimmo Consales, il sindaco dimissionario, anche lui sottoposto agli arresti domiciliari, accompagnato dal suo avvocato Massimo Manfreda, affronterà l’interrogatorio di garanzia.
Lucia Pezzuto
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