Riordino ospedaliero, il Pd attacca: “Assenti le idee della politica”

MESAGNE – “Ancora una volta, siamo dinanzi ad una totale assenza di idee dalla politica, prova del naufragio dell’asse Molfetta-Vizzino-Matarrelli”: è con queste parole che il Partito Democratico di Mesagne commenta l’esito della conferenza dei sindaci di pochi giorni fa, in cui la Direzione dell’Asl ha radunato i primi cittadini della provincia di Brindisi per illustrare loro il costituendo piano di riordino ospedaliero.

francesco rogoli segretario pd mesagne“L’imperativo di dover rispettare le norme più recenti (Decreto Ministeriale 70, Legge 161 e Legge di Stabilità) appare a dir poco ovvio, sebbene anche su questi temi ci sarebbe parecchio da discettare, ma non certo al nostro livello periferico – esordisce il segretario cittadino, Francesco Rogoli – Ci sembra scontato, oltre che superato dai fatti, il riferimento alla necessità di abbandonare ogni campanilismo, purché si intenda che i campanilismi vengano effettivamente mandati in soffitta da tutti. Sottolineiamo la nostra delusione dinanzi ad una proposta che si presenta ancora una volta troppo generica fino ad apparire quasi una mera dichiarazione d’intenti in un settore in cui la chiarezza e la programmazione risultano fondamentali”.

Per loro stessa ammissione, però, i componenti del Pd di Mesagne rilevano con soddisfazione che “le dichiarazioni più coerenti paiono essere quelle del Direttore Generale, ma troviamo indisponente l’assoluta assenza di idee, proposte o anche solo richieste da parte delle rappresentanze politiche che dovrebbero invece farsi portavoce dei cittadini che rappresentano. Evidentemente – sottolineano – siamo ancora una volta dinanzi al naufragio dell’asse Sindaco Molfetta, Consigliere Regionale Vizzino e Parlamentare Matarrelli, tanto propagandato durante la più recente campagna elettorale per le amministrative della nostra città”.

Per il PD di Mesagne, il progetto più valido sarebbe quello presentato in campagna elettorale, in cui si proponeva un’adeguata riconversione di strutture esistenti ed ancora utilizzabili, non per campanilismo, ma per dare una risposta equilibrata fra le necessità di risparmio ed il rispetto dei bisogni della cittadinanza in un settore di importanza primaria quale è la salute.

“Riteniamo che gettare alle ortiche le due sale operatorie più moderne dell’intera provincia (costate alle tasche dei cittadini qualche milione di Euro solo pochi anni fa) nel solo intento di contrastare il “campanilismo” rappresenterebbe in se stesso un tristissimo esempio di spreco ingiustificato”.

BrindisiOggi

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