BRINDISI – Si terrà nei prossimi giorni un incontro tra il Forum dei Comitati Civici per la difesa di Torre Guaceto da una parte e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore all’Ambiente Domenico Santorsola dall’altra. Obiettivo: fare il punto sul progetto delle trincee drenanti da realizzare a valle del depuratore di Carovigno, che sversa i suoi scarichi direttamente nella zona A della riserva di Torre Guaceto dall’ottobre del 2014.
“I lavori di costruzione delle trincee drenanti devono terminare quanto prima – dichiarano dal Forum dei comitati civici – a fronte del danno che sta subendo la riserva da mesi e mesi”. Sul tavolo, la richiesta di un forte impegno della Regione sul riuso in agricoltura delle acque reflue, già previste per legge ma mai attuato, oltre alla realizzazione del Parco del Canale Reale a partire dalla sorgente di Villa Castelli.
“L’area interessata ai lavori – fa sapere Acquedotto Pugliese – è stata circondata da reti e l’attività dovrebbe partire in questi giorni,dopo il ritardo accumulato in questi mesi”.
“Le trincee drenanti da realizzare a valle del depuratore di Carovigno – interviene il Forum – sono un’enorme vasca che assorbirà l’acqua in uscita, non permettendo così alla stessa di arrivare a mare”. Questi strumenti sono il frutto della lotta e della mobilitazione di migliaia di cittadini, uniti per la chiusura del tubo di scarico nella zona paradisiaca di Torre Guaceto. <<<<<<<2Siamo profondamente dispiaciuti che di Torre Guaceto si parli solo come un problema di ordine pubblico relativo alla gestione di parcheggi, bar, economia collegata; si lasciano gli aspetti ecologici in secondo piano, rischiando che venga compromessa a vita della riserva stessa. Ancora una volta – ribadiscono i comitati civici – assistiamo a “balletti politici” dove si specula su Torre Guaceto, intervenendo male sulla stampa e fuori tempo massimo. Articoli, poi, corredati di foto che testimoniano le nostre manifestazioni, quelle del movimento a difesa di Torre Guaceto, fatto di migliaia di cittadini onesti mossi solo dall’amore per la natura senza nessun interesse speculativo”.
Sarebbe solo come cittadini, a dire del Forum, che sono state intraprese le lotte per le bonifiche delle discariche di Formica e Autigno, oltre che per la realizzazione dell’impianto di compostaggio nella zona industriale, anziché negli ulivi di Serranova, con il solo obiettivo di un turismo sostenibile e della creazione di un modello di sviluppo alternativo a quello attuale. “Per noi – la riserva sta crescendo in un contesto territoriale sempre meno attento alle logiche ambientali necessarie alla sua salvaguardia e gli esempi, purtroppo, a noi risultano eclatanti. Il consorzio, con la sua assemblea, ha tutti gli strumenti per garantire che chi amministra la riserva sia preparato a farlo nei migliori dei modi, senza interessi privati e conflitti di interesse. Il consorzio ha gli strumenti per fugare o mettere in evidenza eventuali responsabilità o illeciti, ma ci chiediamo: il consorzio vuole farlo? Se sì, che lo dimostri, modificando lo statuto in modo da portare in consiglio d’amministrazione gente qualificata, con un concorso per la presidenza, profili professionali e sensibilità all’altezza del contesto per gli altri ruoli e, di pari passo, avvii una procedura di inchiesta d’accordo col Ministero per verificare la validità della passata azione, anche dal punto di vista legale, sia del CDA che della direzione tecnica”.
Il commissamento, di cui molto si è parlato, “senza una strategia idonea, potrebbe risultare l’estremo esempio di un fallimento della classe politica che chiamata a gestire un’area di enorme valore, si mostra mediocre, inadatta”.
BrindisOggi
Commenta per primo