BRINDISI- Una mozione di sfiducia con dimissioni in massa contro il sindaco Mimmo Consales. L’opposizione di centrodestra c’è tutta, ma bisogna trovare le 17 firme per mandare a casa il primo cittadino. Un lavoro che va avanti da qualche settimana partito proprio all’interno del centrosinistra con lo zampino di qualche componente della maggioranza oggi indipendente. E di indipendenti dichiarati al momento Consales ne ha tre Francesco Renna, Francesco Cannalire e Salvatore Giannace al quale si aggiunge come contestatore Antonio Elefante che resta nel Pd (dove ormai sono note le divisioni, con il braccio di ferro gruppo consiliare e partito cittadino e regionale. Ma la resa dei conti dovrebbe avvenire al primo consiglio comunale utile). La sfiducia a Consales arriva proprio dalla segreteria del suo partito. Pare che l’iniziativa sulle dimissioni in massa sia arrivata proprio da lì. Anche se al momento i numeri questa parte del Pd non li ha.
Stando alle voci per la sfiducia ci sarebbero 11 firme dei componenti dell’opposizione, anche dei consiglieri Riccardo Rossi, Roberto Fusco e Giovanni Brigante. Ma queste chiaramente non bastano ne servono altre sei, se si aggiungono gli indipendenti ne servono comunque altre due dalla maggioranza. E i nomi si sprecano. Bisogna capire quanta è strategia per alzare il prezzo del proprio voto con il sindaco oppure se realmente si intende mandare a casa Consales.
Intanto qualcuno parla anche delle dimissioni “per motivi personali” del consigliere Colella, componente della maggioranza eletto nella lista del sindaco. Il consigliere, che nella vita fa il poliziotto, pare voglia lasciare l’assise civica. Al suo posto entrerebbe comunque il primo dei non eletti.
Ma le notizie mutano in continuazione. Il tentativo di mandare via Consales però c’è, eccome.
Lucia Portolano
Non lo manderanno mai via. E’ solo una manfrina per alzare un prezzo, una richiesta, una contropartita.Lo sanno TUTTI che se vanno a casa ora per loro è finita. Anche se poi il popolo bestia di Brindisi sarebbe capacissimo di rieleggerli.Lo stesso popolo bestia ed animale che li ha eletti.