BRINDISI- “Mia madre è affetta da Klebsiella ed è stata trasferita in urologia sabato scorso” così comincia a raccontare la sua odissea Giuseppe Fornaro, il figlio della donna ricoverata nel reparto di urologia dentro una stanza chiusa con il cartello “isolamento”.
Giuseppe Fornaro, disoccupato, figlio di Concetta Pilò, 76 anni ricoverata con la Klebsiella, ci contatta dopo aver letto il nostro articolo sulla madre, la donna ricoverata in isolamento lungo la corsia del reparto di urologia al Perrino.
“Hanno ragione i parenti della paziente ricoverata nella stanza accanto- dice Fornaro- anche io sarei preoccupato di essere contagiato”.
Fornaro racconta la storia della madre: Concetta Pilò è stata operata al femore lo scorso ottobre presso l’ospedale Perrino di Brindisi.
“All’inizio l’operazione è andata bene ed i medici dopo il periodo di degenza previsto mi hanno detto che potevo portarla a casa ma che avrebbe avuto bisogno di assistenza- ci racconta Giuseppe- io che vivo di lavori saltuari l’ho portata in una clinica privata a Mesagne che pago con la pensione di mia madre. Qui però si sono accorti che mia madre non stava bene”.
A questo punto Giuseppe riporta la madre in ospedale, qui i medici cominciano a parlare di un’infezione e ricoverano la donna in ortopedia nelle stanze di normale degenza con gli altri pazienti.
Concetta Pilò nel reparto di ortopedia ci è rimasta sino a sabato scorso quando poi i medici hanno deciso di trasferirla nel reparto di urologia, in una stanza con la porta chiusa e con il cartello che vi abbiamo mostrato.
“Io non ero neppure stato avvertito- dice ancora Giuseppe- sabato scorso sono andato a trovarla, come sempre verso mezzogiorno per farla mangiare, ma mi hanno detto che l’avevano trasferita al decimo piano al posto di un uomo che sarebbe stato anche lui affetto da un infezione”.
“Io in questi mesi avevo notato che il pranzo di mia madre veniva lasciato sulla finestra del corridoio- racconta Giuseppe- piano piano mia madre era rimasta sola in stanza e non tutti gli operatori entravano. Così ogni giorno sono andato per aiutarla a pranzare. Solo dopo mi hanno detto che mia madre è affetta da Klebsiella. Io non so molto su questa infezione però penso che dovrebbe essere ricoverata tra gli infettivi. Hanno ragione i parenti della signora ricoverata nella stanza affianco, anch’io sono preoccupato”.
Giuseppe Fornaro poi ci chiede di poter fare un appello. Lui non può permettersi di pagare un avvocato ma vorrebbe tanto andare affondo con questa storia e capire se ci sono delle responsabilità nell’infezione contratta dalla madre. Così chiede a chiunque sia disponibile ad offrire gratuitamente consulenza legale di farsi avanti.
Lucia Pezzuto
Anche mia sorella ricoverata in rianimazione al Perrino, dopo un delicato intervento, da Aprile a Giugno 2015 ha contratto la klebsiella ed é deceduta. Il bello é che i medici non ci hanno mai detto che aveva contratto questa gravissima infezione, l abbiamo scoperto dopo facendo leggere la cartella clinica ad uno specista privato!
Vorrei vedere i responsabili i grandi che comandano, un grande Ospedale,al posto di chi soffre grave Patologie, accontonani nei corridoi che vergogna ci vuole umiltà, pudore ascensori che sino fuori uso le mura imbrattate, i controlli dove sono, tanto li stipendio e sicuro, il pane pure ogniuno pianga il suo male! !! A questo punto si farebbe prima a chiuderlo, tanto ti fanno morire prima del dovuto senza parlare delle attese nel pronto soccorso! !Superando tutte questi problemi si porrebbe il problema si può vivere con la speranza di sopravvivere in quel ospedale ?
Basta parlare dobbiamo passare ai fatti , sono ormai almeno 3 anni che va avanti questa storia, sono molti i reparti colpiti ora anche sala operatoria, sala parto e rianimazione. Sono colpiti anche i bambini appena nati. Se ci uniamo forse la Regione e lo Stato potrebbero aiutarci.
Ormai abbiamoil terrore di andare in ospedale! !!!
Anna Rita Buzzerio
Io sono disponibile ad essere contattata, se doveste organizzare una class action.
E solo una vergogna ,un ospedale del genere vergogna ……..come si fa. ..povera Italia vergogna
C/o l’ospedale di Br è presente la klebsiella da diversi tempo. Mio figlio di 2 anni è stato infettato alla nascita ma fortuna non ha avuto conseguenze.