L’opposizione chiede al ministero di commissariare Torre Guaceto, il sindaco:”Siamo pronti al rilancio, presto un bando pubblico”

CAROVIGNO-  Tre consiglieri del consiglio di amministrazione del Consorzio di Torre Guaceto si dimettono  e l’opposizione di  centrosinistra al Comune di Carovigno chiede il commissariamento e l’intervento del ministero. Replica il sindaco Carmine Brandi: “Non c’è alcuna necessità di commissionare. Piuttosto prendiamo atto delle dimissioni e siamo pronti a scegliere i prossimi componenti del consorzio attraverso bando pubblico per designare persone professioniste che possano rilanciare la riserva. Sola una cosa è certa: da due anni, quando la gestione non era certamente imputabile a noi, la Riserva è passata dal primo posto al quattordicesimo nella classifica nazionale”.

Gli esponenti del centrosinistra passano all’attacco. “Quanto sta accadendo al Consorzio di Torre Guaceto- scrivono Massimo Lanzillotti(ripartiamo dal fututo) e Marzo Bagnulo (Pd)- le dimissioni di tre componenti del CDA (i due rappresentanti del WWF ed un rappresentante del comune di Brindisi) e l’annuncio delle prossime dimissioni del presidente del Consorzio Epifani, è solo l’apice di una situazione ormai insostenibile e non più adeguata a garantire la salvaguardia della Riserva naturale dello Stato. A nostro avviso non c’è più tempo da perdere e il ministero dell’Ambiente non può più stare a guardare, ma deve intervenire commissariando il Consorzio stesso e aprendo una indagine seria e approfondita su quanto è accaduto in tutti questi anni.
Nello stesso tempo i due chiedono al presidente del Consorzio, Enzo Epifani, di chiarire la propria posizione. “Facciamo un passo indietro- aggiungono- Appena Epifani fu nominato presidente del Consorzio dalla nuova amministrazione Brandi, noi consiglieri di opposizione Ripartiamo dal Futuro e PD sollevammo il problema della sua inconferibilità. Infatti Epifani era già consigliere comunale e per questo non “idoneo” a ricoprire incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico quale, in questo caso, il Consorzio di Torre Guaceto – come da d. lgs n. 39/2013 che vieta tali incarichi a tutti coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti di giunta o consiglio comunale. Per ristabilire la certezza del diritto chiedemmo formale parere all’Autorità Nazionale Anti Corruzione, che a breve si pronuncerà.  Ebbene pensando di ovviare a tale problema da noi riscontrato Epifani si dimise da consigliere comunale ma non da presidente del Consorzio! Più tardi inviò un parere legale all’ANAC in cui sottolineava di ricoprire un mero ruolo di rappresentante legale del Consorzio con funzione di solo indirizzo e non di gestione diretta. Intanto, a parer nostro, non è corretto inoltrare un parere legale all’ANAC, semmai è la stessa Autorità che deve esprimersi enunciando pareri. Infine non capiamo perché Epifani si sia deciso a dimettersi solo ora e tra l’altro non subito ma alla prossima assemblea consortile per “assicurare l’espletamento della gestione ordinaria dell’Ente evitando il vuoto amministrativo”, come da lui dichiarato. Peccato che questa sua ultima dichiarazione sia in palese contraddizione con quanto espresso nel parere legale fornito all’ ANCAC. Insomma Epifani si decida se vuole avere solo il ruolo di indirizzo o anche quello di gestione di questo Consorzio?! Resta fermo che attualmente Epifani riveste il ruolo di presidente inconferibile del Consorzio! Ed ecco perché noi continuiamo a pretendere trasparenza sulla questione.”
I due consiglieri si appellano a quanto dichiarato dai dimissionari. I due rappresentanti del WWF hanno parlato di “clima non collaborativo nel cda”. Il consigliere del Comune di Brindisi Latini che  invece ha parlato di “malessere nel cda e di attacchi dall’esterno di persone che hanno interessi”.
A questo si aggiunge la denuncia fatta dal consigliere Santacroce, il quale interpreta queste dimissioni di massa come una manovra messa in campo ad arte esclusivamente per far decadere il CDA e lui stesso da consigliere, perché considerato scomodo e non allineato.
Insomma per tutte queste ragioni l’opposizione chiede il commissariamento. Ma il sindaco Brandi si dice sereno: “Questa amministrazione si distingue per trasparenza e legalità. Sino a quando alla gestione c’era il sindaco Zizza parliamo del 2013 la riserva naturale era il fiore all’occhiello di questo territorio, negli ultimi due anni la situazione è precipitata. E certamente non c’eravamo noi. Comunque siamo pronti ad un’operazione di rilancio a breve partiranno anche le opere per le trincee drenanti. E dopo lo scioglimento del Cda si passerà al bando pubblico per scegliere i componenti per sottoporli all’assemblea.”

BrindisiOggi

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