BRINDISI– Sfiammavano da quattro giorni, era accaduto anche due settimane fa. E poi ancora il mese prima. Le torce del Petrolchimico di Brindisi continuano ad entrare in funzione, illuminano la zona industriale. Eppure dovrebbero funzionare solo in caso di emergenza. Ma a quanto pare negli ultimi tempi di emergenze ce ne sono state tante.
Cosa viene fuori da quelle candele, cosa contengono quelle sfiammate. Che tipo di gas va in atmosfera? E così dopo tre mesi dal dissequestro definitivo delle torce perché l’azienda ha pagato la cauzione e ha messo in “regola” gli impianti su prescrizione della Procura della Repubblica, arriva un nuovo esposto denuncia da parte del gruppo di Brindisi Bene Comune.
Il rappresentante del movimento in Consiglio comunale Riccardo Rossi insieme ad altri attivisti si è recato in questura a Brindisi per presentare una denuncia, chiedendo di indagare su cosa viene bruciato , cosa viene prodotto nella combustione e quali ricadute possa avere sull’ambiente e la salute dei cittadini.
“Questo torce dovrebbero funzionare solo in casi di emergenza – afferma Rossi- ma vista la frequenza con la quale la torcia sfiamma chiediamo di indagare se le procedure e le tecnologie utilizzate siano sufficienti ad impedire le frequenti sfiammate o se tale sistema sia riconducibile ad un illecito smaltimento di rifiuti”.
Lu.Po.
quanto qualunquismo, quanto populismo, quanta ignoranza e quanto spreco di “virgolettato” per portare il lettore al “sospetto” e alla disinformazione. ovvio e scontato l’urlo gallinaceo dei poco informati…
se non fosse squallido, sarebbe ridicolo.
è giusto che facciamo qualcosa contro queste dannate aziende che ci stanno togliendo la salute ma specialmente alle nostre generazioni.mandiamoli in galera!!!il cancro vale 1500 euro!!!chiudiamole tutte!!!!