Diritto di Parola/ “Brindisi ignorata da tutti”

INTERVENTO/Non stiamo parlando dell’interessantissimo saggio di Topografia storica scritto da Nicola Vacca ,  che più di qualcuno dovrebbe leggere per comprendere l’importanza che ha sempre avuto la nostra Brindisi nei secoli passati, le bellezze che conserva, le testimonianze che custodisce e, che oggi, non riusciamo ad apprezzare e valorizzare.

E’ in realtà una esclamazione ricorrente in città, l’amara constatazione di come il territorio brindisino continui ad essere abbandonato e dimenticato da Dio e dal mondo.

Di esempi , di circostanze, ne potremmo citare a iosa : come non ricordare ad esempio la recente trasmissione televisiva “ Rai Ulisse, il piacere della scoperta” , condotta da Alberto Angela, mandata in onda lo scorso mese di ottobre, con due puntate dedicate alla Puglia, durante le quali non fu fatto neppure un cenno, una citazione sulla città di Brindisi.

Si sollevò la giusta indignazione popolare, ma, tutto fini lì, calò il sipario sulla vicenda e … buonanotte ai suonatori!

E, intanto, si continua a subire discriminazioni, soprusi, angherie, dimenticanze d’ogni genere.

In questi giorni sono stati stanziati dal Governo 300 milioni di euro per la tutela del patrimonio culturale.

Alla nostra Regione sono stati destinati oltre 9 milioni di euro, per nove interventi.

A Brindisi le briciole : soltanto 300.000 euro per la manutenzione generale  della sede monumentale dell’Archivio di stato .

Cambiando gli scenari, il risultato non cambia.

Puglia Sviluppo rende noti tre nuovi contratti di programma approvati dall’Ente Regionale, che destinano ingenti finanziamenti a tre imprese di Meccatronica, dell’Aereospazio e dell’Itc, operanti nei territori di Bari, Monopoli e Mola.

Lungi da noi la tentazione di autocelebrarci, ma, vogliamo ricordare ai nostri lettori, che siamo stati fra i primi a parlare dell’ipotesi di  accordo di programma per Brindisi pensata e sviluppata da Confindustria , in sinergia con il Sindaco ed il parlamentare Salvatore Tomaselli, a sostegno dello sviluppo e della occupazione, nei settori dell’aereospazio, della chimica, dell’energia, del porto e della cittadella della ricerca.

Sino ad oggi, non si è ottenuta alcuna risposta rassicurante, ne alcun elemento tale da confortare la fiducia sul buon esito della richiesta.

Invero, abbiamo dovuto registrare, in questo periodo,  segnali non proprio positivi , per non dire sconcertanti, vedi la proposta di spostare a Brindisi l’approdo del gasdotto Tap, per non parlare del blocco dell’accordo con la compagnia aerea Ryanair, che rischia di far perdere un milione di passeggeri all’anno al nostro Aeroporto.

Della serie, al peggio non c’è mai fine.

Visti questi chiari di luna, non osiamo immaginare che esito avrà, l’iniziativa assunta dal Comune di Brindisi e dall’Asi, con la richiesta  rivolta al Consiglio dei Ministri, di finanziamenti per una serie di interventi infrastrutturali.

Basti pensare che nell’elenco dei circa 130 progetti presentati dalla Regione Puglia, al Governo Nazionale, Brindisi ancora una volta, non compare.

Dobbiamo avere, comunque, l’onestà intellettuale di riconoscere che, le colpe, non sempre sono solo degli “ altri”.

Se è vero, com’è vero, che ai diversi Tavoli sono state invitate tutte le rappresentanze politiche ed istituzionali del territorio, oltre alle Forze sociali, è altrettanto evidente che si sono registrate una serie di assenze ingiustificate.

Alla faccia di Brindisi e dei problemi dei brindisini.

Quanti Ponzio Pilato !

Amare la propria terra significa anche difenderla e sostenerla in ogni circostanza.

Occorre uno scatto di dignità ed orgoglio da parte di tutta la nostra classe politica , da parte di tutte le Forze sociali e sindacali, da parte di tutti i movimenti cittadini.

La città deve essere coinvolta nelle  scelte strategiche che riguardano il suo futuro.

Amarla significa provare un  sentimento universale, proprio per questo spontaneo e naturale.

Avevamo finalmente  colto un segnale positivo, quando, sul problema del declassamento del nostro porto, si era registrata un’unanime convergenza.

Ma, una rondine non fa primavera.

Così recita un famosissimo proverbio del filosofo Aristotele, tramandato da millennio in millennio.

E aggiungeva che, anche una buona azione, fatta di tanto in tanto, non fa un uomo buono!

 

Francesco Buongiorno

 

 

 

 

 

 

3 Commenti

  1. …E’ un invito alla riflessione e per molti ad un esame di coscienza. L’articolo è chiaro anche a me che sono estranea all’attuale vita politica brindisina.
    Voglio riferire l’immagine che tanti forestieri hanno riferito dopo una visita alla città:” FANTASMA”.
    Il corso principale della città pare si sia mummificato.
    Eppure Brindisi ha tanta storia e tante ricchezze culturali che andrebbero valorizzate :ciò restituirebbe l’antica dignità alla città e ne conseguirebbe un rilancio turistico ed economico.

    • Tante parole sono state spese io sono convinto pienamente che se come un sindaco forse l’unico nella storia di brindisi è riuscito a pubblicizzare la nostra città a far parlare di se , non attaccatemi ma lo dico senza timore :
      – il Sindaco in questione è stato Antonino nel bene e nel male riuscendo a far girare quel volano che solo un manager sa fare , sicuramente molti non saranno d’accordo , ma io penso che ci voglia dinamismo tenacia e saper mettere la faccia a livello nazionale .Quindi analizzando il tutto spero che l’attuale sindaco cominci a farsi sentire ma non solo a parole con i fatti difenda la propria città scendendo in pazza con i suoi concittadini senza paura di essere bacchettato dal potere politico di cui appartiene.
      W brindisi nel cuore.

  2. “…Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all’assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l’avvenire….”.Ecco cosa dovrebbe fare Brindisi e, credo, tutto il Sud in generale.Istigazione alla rivolta? Istigazione a rovesciare le cosidette”istituzioni”? NO, è un passaggio della Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti.Allora quegli uomini ebbero dignità e coraggio e, mano alle armi, cacciarono il tiranno sfruttatore e farabutto.Noi avremmo gli stessi dignità e coraggio? Alcuni coraggiosi, però, tanti anni fa a Battipaglia e Reggio Calabria fecero tremare il regime. Perché non riprovarci, visto che con le buone non si ottiene nulla?

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