BRINDISI- Progetti per 291milioni di euro è quanto Brindisi chiederà al governo per lo sviluppo del territorio. In previsione di un piano di rilancio per il sud, la città ha deciso di presentare una proposta di contratto istituzionale di sviluppo per le infrastrutture.
14 interventi che potrebbero cambiare il volto del nostro territorio e dare un input allo sviluppo.
Questa proposta è stata condivisa da Provincia di Brindisi, Comune di Brindisi, Autorità Portuale di Brindisi, Consorzio Asi di Brindisi, Camera di Commercio, Confindustria, CNA, CONFAPI, CLAAI, RFI di Bari ed i senatori, deputati , consiglieri regionali.
Il governo quanto prima esaminerà le proposte e Brindisi non vuole perdere quest’occasione.
L’idea del governo è quella di utilizzare il Contratto Istituzionale di Sviluppo per la realizzazione di opere infrastrutturali, funzionali allo sviluppo nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno.
Il territorio brindisino ha quindi tutte le carte in regola per accedere ai finanziamenti soprattutto in virtù del fatto che i progetti proposti sono stati in parte già cantierizzati ed in parte pronti per essere cantierizzati.
Questa mattina la bozza di proposta è stata illustrata dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, nell’ambito di un incontro con i rappresentanti del Comune, del Consorzio Asi, della Provincia, della Camera di Commercio, dell’Autorità Portuale, di Confindustria, della Cna, del consorzio Cetma, dell’Ance, delle organizzazioni sindacali, il senatore Salvatore Tomaselli ed il consigliere regionale Gianluca Bozzetti.
In questo modo si è data l’opportunità a tutti i soggetti che operano sul territorio non solo di conoscere i progetti ma eventualmente anche integrarli con altri suggerimenti.
Ai partecipanti è stato sottoposto un primo elenco da trasmettere a Governo e Regione e che prevede interventi ritenuti prioritari per circa 291 milioni di euro. Il riferimento è al completamento della rete ferroviaria per il collegamento del porto alla rete nazionale RFI (25 milioni di euro), alla Piastra logistica integrata retroportuale di Brindisi (39 milioni), al completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento, dragaggio dei fondali e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile del Petrolchimico e Costa Morena Est (46 milioni), al recupero dell’area ex carbonile della centrale Brindisi nord per adibirla ad attività portuali (2,2 milioni), all’allestimento della zona franca doganale sulle banchine di Costa Morena Ovest (0,8 milioni), ad un parcheggio a raso a Costa Morena per la sosta di camion e auto in partenza per la Grecia (1,2 milioni), al potenziamento degli accosti portuali per navi traghetto e ro-ro a Sant’Apollinare (35,5 milioni), alla rigenerazione urbana del sito ex Cemat (10 milioni), alla rilocalizzazione dell’attività della Marina Militare in zona Capobianco (35 milioni), al primo stralcio della messa in sicurezza idraulica della città di Brindisi per gli alvei dei canali Cillarese e Patri (10 milioni), al completamento della messa in sicurezza geomorfologica della costa a nord del territorio brindisino (14 milioni), delle opere di urbanizzazione per la riconversione dell’ex base Usaf (12 milioni), per l’allungamento – a beneficio delle attività portuali – della pista lato nord dell’aeroporto di Brindisi (20 milioni) e per il recupero funzionale del compendio del Castello Alfonsino e dell’isola di Sant’Andrea (40 milioni).
A tale elenco sarà aggiunto, come emerso nel dibattito, una scheda riguardante il rilancio della Cittadella della ricerca.
Il prossimo 7 gennaio, infatti, il documento sarà riaggiornato e condiviso nell’ultima stesura così da essere inviato al Governo ed alla Regione.
“Nei prossimi giorni, poi- ha riferito il sindaco Consales- ci metteremo al lavoro per determinare le condizioni per un coinvolgimento della città anche ad altri livelli, così come correttamente chiesto da più parti e, in particolare, dal Forum Ambiente, sull’idea di sviluppo della nostra città”.
Un dato allarmante, nel frattempo, è emerso dal dibattito di questa mattina: “ Nell’elenco fornito dall’ente regionale al governo non ci sarebbero interventi riguardanti Brindisi”.
Da qui la necessità di coinvolgere anche i deputati del nostro territorio.
“Al di là degli scontri politici- ha detto Consales- sono sicuro che il presidente Emiliano non vorrà trascurare il territorio brindisino”.
Oggi inoltre è stata presentata anche una scheda di interventi su scala regionale che vedono coinvolta la Puglia a partire dalla corretta chiusura del ciclo dei rifiuti che al momento sembra essere l’interveno più urgente.
Nello specifico Brindisi chiede alla Regione 98milioni di euro da ripartire così:
- 15milioni per la messa in sicurezza e la bonifica della falda della discarica di Autigno;
- 10milioni per il revamping impianto di compostaggio da 12mila tonnellate;
- 7,5milioni per il revamping impianto biostabilizzazione, selezione, produzione cdr;
- 6milioni nuova discarica pubblica di servizio per i rifiuti urbani;
- 26,8milioni per impianto essiccamento fanghi derivanti da depurazioni reflui civili;
- 16,5milioni per nuovo impianto di compostaggio da 48mila tonnellate nell’area industraile di Brindisi;
- 7,5milioni per realizzazione della fogna pluviale a servizio della zona industriale di Brindisi;
- 8milioni ammodernamento della fognatura esistente e ravamping impianto trattamento delle acque reflue della zona industriale di Brindisi;
- 0,7milioni per il completamento discarica ex Veolia.
A tutto questo si aggiunge anche la proposta di alienare alcuni immobili pubblici con la finalità di valorizzare l’offerta turistica, la ricerca scientifica, ed inserirli in un fondo immobiliare e in un fondo infrastrutturale.
Lu.Pez.
Le intenzioni sono buone. Le fauci fameliche ancora meglio.