OSTUNI-Ricettazione, cinque persone denunciate.
Un Fiat Doblò, una moto ed una pila in pietra, tutto provento di furto, sono stati recuperati dagli agenti del commissariato di Ostuni in tre distinte operazioni che hanno portato alla denuncia a piede libero.
La prima operazione parte dall’intuito di un poliziotto del commissariato che, libero dal servizio, ha intercettato a bordo della sua autovettura, lungo la strada statale 379, all’altezza di Monopoli ed in direzione di Brindisi, un Fiat Doblò la cui targa risaltava contraffatta, con numeri e lettere, modificati attraverso l’uso di un pennarello indelebile di colore nero.
Altro particolare degno di nota era che il mezzo era preceduto da un autovettura che lo anticipava al fine di bonificare il territorio. L’agente così ha cominciato a pedinare i due mezzi.
Il mezzi arrivati all’altezza della frazione di Pezze di Greco, svoltavano in una strada senza uscita, alla fine della quale si trovava una carrozzeria.
Appostatosi a debita distanza, dopo circa 20 minuti di attesa, il poliziotto notava ripartire a folle velocità dalla carrozzeria solo due autovetture tra cui la stessa, con a bordo almeno 3 persone, che aveva preceduto il Doblò sino all’officina meccanica ove, invece, il veicolo commerciale era stato parcheggiato.
Nel frattempo partiva la richiesta di rinforzi.
I successivi accertamenti hanno dimostrato che il mezzo era stato rubato a Bari e le targhe erano state volutamente alterate al fine di evitarne il rintraccio durante il trasporto. Richieste spiegazioni al titolare della carrozzeria in merito alla presenza dei veicolo rubato, lo stesso rendeva ai poliziotti risposte del tutto fuorvianti ed evasive, soprattutto in netto contrasto con quanto perfettamente osservato dal poliziotto che, monitorandone costantemente gli spostamenti, aveva proprio notato giungere il mezzo poi appositamente parcheggiato nel piazzale.
Pertanto, non fornendo una chiara indicazione sui motivi del possesso del mezzo provento di furto, il titolare della carrozzeria, identificato, D.M.S., 38 anni di Fasano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi, per il reato di ricettazione del Doblò.
Al vaglio degli investigatori ostunesi anche le telecamere di video sorveglianza della carrozzeria dalle quali potranno scaturire ulteriori indicazioni utili nel prosieguo d’indagine.
La seconda operazione invece scaturisce da una certosina attività di verifica svolta dal personale della squadra volante e della polizia giudiziaria del commissariato della Città Bianca presso un’altra officina di moto demolizione sita nel Comune di Fasano.
All’interno dei locali nonostante le numerose moto presenti, l’attenzione degli operatori di polizia si è soffermata su di una moto in particolare che aveva la targa staccata la quale, stranamente, era rinvenuta celata al di sotto di altri pezzi meccanici riposti su di un tavolo da lavoro presente all’interno dell’officina. Una circostanza questa che portava gli agenti ad approfondire la verifica, rilevando anche il telaio del motoveicolo che, inserito unitamente alla targa scoperta ed individuata, all’interno della Banca Dati Interforze, permetteva di appurare che si trattava di mezzo rubato a Bitonto.
Anche qui, interrogato il titolare dei locali riferiva solo frasi prive di credibilità e fondamento che ne complicavano ancor di più la posizione.
Pertanto, condotto presso gli uffici di polizia, dopo le formalità di rito, è stato identificato come A.S. 35 anni nato in Germania e residente in Fasano , e denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi per il reato di ricettazione.
L’ultima operazione , invece trae origini da una denuncia presentata presso gli uffici del commissariato da un cittadino di Ostuni che, riconosciuta tra la merce esposta da un’ambulante per la vendita, una pila in pietra con un pestatoio di legno antico, a lui sottratta, si rivolgeva ai poliziotti.
Immediatamente è scattata l’attività d’indagine che consentiva di svelare il mercato nero della ricettazione.
Di fatti, gli accertamenti svolti, permettevano di acclarare che il venditore ambulante rintracciato dal legittimo proprietario della pila in Ostuni, l’ aveva comprata da un uomo durante un mercato dell’usato svolto nel comune di Lecce; sentito quest’ultimo, questi riferiva inoltre che egli aveva, dal canto suo, ricevuto l’oggetto da un terzo individuo, anche quest’ultimo identificato e condotto dai poliziotti in commissariato in Ostuni.
Così, all’esito della completa ricostruzione dell’accaduto, i tre, persone sono state denunciate: C.V., 58 anni di Squinzano, G.G., 46 anni di Squinzano e T.L., nato a Torre Annunziata e residente a San Vito dei Normanni.
BrindisiOggi
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