CEGLIE MESSAPICA – Un 30enne è morto all’ospedale Perrino di Brindisi, dopo essere arrivato in gravi condizioni e con un’emorragia nel nosocomio brindisino a seguito di un ferimento causato da uno o più colpi di arma da fuoco: si tratta di Giancarlo Zaccaria, un detenuto in permesso premio che era tornato in famiglia per trascorrere il Natale.
Nel tardo pomeriggio di oggi (25 dicembre) a Ceglie Messapica, probabilmente a seguito del degenerare di una lite familiare, Zaccaria è stato ferito ad una gamba da un colpo di pistola sparato dal cognato, Patrizio Laveneziana, 45enne, già sotto fermo e sotto interrogatorio dei carabinieri della locale stazione.
Sull’accaduto indagano sia i militari locali che quelli del Norm di San Vito dei Normanni. Il feritore si è presentato in caserma, consegnando personalmente l’arma utilizzata per il ferimento, regolarmente registrata e detenuta. Nella stazione dei carabinieri di Ceglie Messapica l’uomo è in stato d’arresto.
I rapporti tra Zaccaria e Laveneziana pare fossero tesi da tempo: l’alterco tra i due e il ferimento sarebbero avvenuto nella casa di via Foggia, in piena zona 167, di Patrizio Laveneziana.
Secondo gli elementi raccolti dai militari, lo scontro verbale sarebbe presto sfociato nella tragedia: Zaccaria bussa alla porta di casa della sorella, sposata con Laveneziana, cercando il cognato. La donna, per evitare che3 i due si incontrassero, avrebbe riferito al fratello che il marito non era ancora rientrato da una battuta di caccia. Zaccaria, però, non credendo alla storia raccontata dalla sorella, ha insistito per entrare in casa, riuscendoci. A quel punto, Laveneziana sarebbe arrivato faccia a faccia con il cognato, impugnando una semiautomatica, conservata nell’armadio blindato dei fucili da caccia.
La lite tra i due è degenerata, tanto che Zaccaria avrebbe dato uno schiaffo a Laveneziana, che avrebbe reagito sparandogli.
Giancarlo Zaccaria, arrestato nel 2010 per detenzione ai fini di spaccio di 10 grammi di cocaina e di 150 di marijuana, è stato trasportato in ospedale da un’autoambulanza del 118, ma per lui c’è stato davvero poco da fare: la pallottola l’avrebbe raggiunto all’arteria femorale. L’uomo stava godendo di un permesso premio di tre giorni che gli permetteva di festeggiare il Natale fuori dalle mura del carcere di Lecce.
Per Patrizio Laveneziana la posizione si aggrava: l’accusa sarà di omicidio preterintenzionale. Domattina, il sostituto procuratore Valeria Farina Valaori conferirà l’incarico al medico legale Antonio Carusi per l’autopsia sul corpo di Zaccaria.
BrindisiOggi
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